M5s e il caos al Pronto soccorso di Olbia, dura replica della Asl: “Sono fake news”

Duro scontro M5s-Asl sul Pronto soccorso di Olbia

M5s rilancia le notizie su caos e carabinieri al Pronto soccorso di Olbia, ma la Asl smentisce e rilancia: “Fatti non reali”. Il consigliere regionale Roberto Li Gioi è intervenuto sul caso sollevato dalla stampa dei disagi di sabato notte in ospedale. “Condizioni simili a quelle che denunciai nelle stagioni estive passate durante le mie ispezioni. Nulla è cambiato e le promesse non sono mai state mantenute. È inumano che un medico, dopo 12 ore di lavoro, si trovi costretto a non poter andare a casa perché non c’è nessun collega che possa sostituirlo. I problemi di organico si aggravano ogni anno”.

La replica della Asl

Dalla Asl arriva una smentita sulla notizia lanciata dalla stampa, ma anche un attacco a Li Gioi che l’ha commentata. “Dagli accertamenti effettuati, alle ore 24 di sabato risultavano 4 persone in tutto in attesa, con codici bianchi e verdi – replica Marcello Acciaro, Dg dell’Asl -. E nessuno degli operatori e del restante personale presente in Pronto soccorso ha avuto modo di vedere uomini delle forze dell’ordine in divisa nella Guardia medica o nello stesso Pronto soccorso. Sono stati riportati fatti non reali, tendenziosi, a scopo esclusivamente propagandistico. Da parte chi ricopre ruoli all’interno delle istituzioni servirebbe un maggiore senso di responsabilità verso chi nelle condizioni più difficili si prodiga per aiutare le persone che hanno bisogno di cure. Non si riesce a capire perché certe forze politiche continuino a non comprendere da cosa nascono in tutta Italia, e non solo a Olbia, i problemi dei Pronto soccorso, proseguendo in questa strategia di assalto alla diligenza”.

I problemi dei Pronto soccorso

“Il Pronto soccorso lavora per codici. Quelli di maggiore gravità hanno la precedenza. Mettersi in fila nella struttura sanitaria non è come farlo al supermercato – chiarisce il direttore generale della Asl Gallura -. I codici meno gravi devono attendere. Poi c’è il problema della mancanza del personale, comune a tutto il Paese. Olbia, inoltre, è punto di riferimento per i codici più gravi e in estate è costretta ad affrontare un’altra emergenza per la nostra sanità, quella turistica, perché ci troviamo a dover assistere nel Pronto soccorso il doppio degli utenti“.

“Purtroppo le leggi italiane non assegnano il personale sulla base delle prestazioni fornite ma sul numero dei residenti – spiega Acciaro -. Mancano le persone da assumere. I medici sono in numero minore rispetto ai posti disponibili e scelgono di andare dove ritengono di trovare le condizioni migliori per loro. E qui si apre un altro discorso, fondamentale per il futuro della sanità gallurese: se si continua ad evidenziare che ad Olbia si lavora male e in condizioni proibitive, come se i problemi del Pronto soccorso qui fossero maggiori rispetto a quelli di altre realtà, rischiamo di diventare sempre meno appetibili e attirare sempre meno operatori sanitari. Certi attacchi da parte di chi dovrebbe esercitare la propria azione politica per risolvere i problemi e non per crearne di nuovi, basando oltretutto la propria propaganda su una fake news, non sono più accettabili”.

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