Maialetto e agnello taroccati, sulle tavole delle feste è allarme per i finti prodotti sardi

Una truffa che costa alla Sardegna centinaia di milioni di euro.

Le eccellenze del food made in Sardegna, quelle garantite dai marchi europei DOP e IGP, sono 8 ovvero l’Agnello di Sardegna, il Carciofo spinoso di Sardegna, il Fiore Sardo, il Pecorino Romano e quello Sardo, l’Olio Extra Vergine di Sardegna e lo Zafferano di Sardegna e i Culurgionis d’Ogliastra, che pongono la nostra isola al 16esimo posto tra tutte le regioni italiane che, tutte insieme, annoverano ben 299 prodotti agroalimentari di qualità. Al 13 marzo 2019, inoltre, in Sardegna sono stati censiti ben 205 prodotti agroalimentari tradizionali, 6 in più rispetto all’anno scorso, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.

Per questo soprattutto durante le feste il fenomeno delle contraffazioni alimentari e all’abusivismo del cibo sardo aumenta. Dal maialetto o all’agnello taroccati a i pomodori, i sughi, l’olio di oliva, i formaggi o i vini.

“Da sempre siamo in prima fila contro il fake food – sottolinea il presidente di Confartigianato Sardegna Antonio Matzutzi – una rapina, a livello nazionale, da 7 milioni di euro l’ora e da 60 miliardi di euro l’anno, di centinaia di milioni di euro solo in Sardegna”. “E’ il business dell’agropirateria, della contraffazione, della frode nei confronti dell’agroalimentare made in Italy, il più clonato nel mondo – rimarca Matzutzi – si tratta di un vero e proprio “scippo” ai danni del settore, un assalto indiscriminato e senza tregua, dove la criminalità organizzata fa veri affari”.

“I consumatori vengono truffati, i piccoli imprenditori e gli agricoltori dell’agroalimentare derubati – continua – a questo si aggiunge il fatto che ogni anno entrano nel nostro Paese prodotti alimentari “clandestini” e “pericolosi” per oltre 2 miliardi di euro. Poco meno del 5 per cento della produzione agricola nazionale. I sequestri da parte delle autorità competenti italiane negli ultimi due anni si sono più che quadruplicati. E ciò significa che i controlli funzionano, ma il pericolo di portare a tavola cibi “a rischio” e a prezzi “stracciati” è sempre più incombente. Da noi in Sardegna, insieme al maialetto o all’agnello “taroccati”, sono vittime di agropirateria numerosi prodotti tipici sardi come, per esempio, i pomodori, i sughi, l’olio di oliva, i formaggi o i vini”.

Infine l’appello conclusivo del presidente di Confartigianato ad acquistare prodotti agroalimentari da aziende regolari. “Nel periodo delle feste crescono a dismisura i furbetti che, senza alcuna tutela per i consumatori, vendono prodotti alimentari in maniera totalmente abusiva – chiude Matzutzi –  tutto ciò sottraendo spazi di mercato a chi in maniera onesta rispetta le regole, paga le tasse, subisce i controlli, garantisce buste paga. Alle Autorità preposte, per questo, chiediamo più vigilanza in questo settore e sanzioni per gli abusivi”.

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