Le misure di sicurezza al porto di Olbia con le navi da crociera.
Sono chiamati con affetto i “giganti del mare”. Attirano sempre capannelli di curiosi sulle banchine dei porti. Con gli occhi trasognanti s’immaginano loro stessi a bordo di quelle grandi navi verso destinazioni lontane.
Ma l’incidente avvenuto, domenica scorsa, nel canale della Giudecca a Venezia, quando una nave da crociera dell’Msc ha perso il controllo e ha sbattuto contro il molo travolgendo un battello turistico, ha fatto accendere i fare sulle misure di sicurezza che vengono prese quando queste enormi imbarcazioni fanno il loro ingresso in un porto.
Crociere, tutto pronto a Olbia per la stagione. Ma al porto arriverà una nave in meno
Come si sa, da anni, Olbia punta sul turismo crocieristico per diversificare gli arrivi ed entrare nei grandi circuiti delle mete internazionali. Una strategia che ha dimostrato di funzionare. Per quest’anno all’Isola Bianca sono previsti 67 approdi, uno in meno rispetto al 2018, ma comunque una programmazione importante. Cosa succede quando una nave si affaccia al porto di Olbia? “Come tutte le navi e come in tutti i porti è prevista la salita a bordo di un pilota, che affianca il comandante nelle procedure di avvicinamento e poi di attracco”, spiegano dagli uffici dell’Autorità portuale.
“Il rimorchiatore non è obbligatorio, se le condizioni del mare non lo richiedono”, prosegue. Pertanto le navi da crociera si avvicinano al porto di Olbia in maniera autonoma. “Un incidente come quello capitato a Venezia è per sua natura imprevedibile e può capitare in qualunque parte del mondo. Se è vero che si è trattato di un problema tecnico, in quel caso è difficile capire cosa fare”, conclude il personale.