Un altro palazzo abbandonato a Olbia diventa sede dell’Università.
L’immobile che un tempo ospitava l’Azienda di Stato per i Servizi Telefonici (ASST) a Olbia, poi diventata Sip, diventerà una sede dell’Università. La struttura, in stato di abbandono, sarà acquisita dall’Università degli Studi di Cagliari per attivare una sede decentrata dell’Ateneo cagliaritano.
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Il 18 novembre scorso la Giunta Comunale di Olbia ha approvato un importante provvedimento che segna l’avvio di un nuovo capitolo per l’istruzione e la ricerca nella città gallurese. Con la deliberazione n. 475, l’amministrazione comunale ha dato il via libera all’atto di concessione dell’immobile dell’immobile in Via delle Terme 12, Olbia, all’Università degli Studi di Cagliari.
Il Comune di Olbia, già promotore del consorzio “Polo Universitario Olbia”, aveva da tempo avviato un processo di collaborazione con istituzioni accademiche e soggetti privati per il potenziamento della cultura universitaria e della ricerca. La creazione di una sede decentrata in Olbia si inserisce in questo ambito, rispondendo alle necessità del territorio di formare professionisti altamente qualificati nei settori strategici come la nautica, il turismo, l’ambiente e la salute.
Il primo corso di laurea di Cagliari che è stato attivato a Olbia è quello in Ingegneria Navale, il quale risponderà alla crescente domanda di professionalità nel settore marittimo, in particolare considerando la presenza di oltre 70 imprese nautiche e l’importanza del porto di Olbia. Oltre a questo, l’Università di Cagliari ha in programma di espandere ulteriormente l’offerta didattica in futuro, con l’intento di promuovere una “Università diffusa” che valorizzi le specificità locali e contribuisca allo sviluppo socioeconomico dell’intera regione.
Le condizioni del palazzo.
Il palazzo di via delle Terme 12 si trova da decenni in stato di abbandono ed è uno dei pochi immobili abbandonati rimasti nel centro storico olbiese. Come per l’ex caserma della Guardia di Finanza il suo destino è quello di diventare sede universitaria, ma necessita una serie di interventi significativi di riqualificazione e rifunzionalizzazione.
Il Comune di Olbia ha già avviato le pratiche per reperire i fondi necessari attraverso la programmazione europea per il ciclo 2021/2027, così come i finanziamenti nazionali e regionali disponibili. L’obiettivo è rendere l’edificio adeguato alle esigenze didattiche e accademiche, assicurando spazi moderni e funzionali per gli studenti e il personale accademico.
Università diffusa.
Olbia accoglie già diversi corsi che provengono dall’Università di Cagliari e quella di Sassari, raggruppati nel Polo Universitario di Olbia. La creazione della sede decentrata di Olbia è stata possibile grazie anche al partenariato pubblico-privato che caratterizza il Consorzio Polo Universitario Olbia, fondato nel 2018 dal Comune di Olbia, dall’Università di Sassari, dal Cipnes Gallura, dal Mater Olbia Hospital e da altri attori locali e nazionali. Questo consorzio ha il compito di promuovere la cooperazione tra enti accademici, istituzioni pubbliche e il mondo delle imprese, in un’ottica di Smart District e Smart Community.
Con l’approvazione dell’atto di concessione, si fa quindi un importante passo verso la costruzione di una “Olbia Universitaria“, capace di rispondere alle sfide del futuro e di contribuire in maniera decisiva alla crescita culturale e sociale della Sardegna.