Le dosi preparate dai galoppini, spostamenti a piedi e pochi soldi in tasca: così era organizzata la rete

Il mercato dello spaccio scoperto dai carabinieri di Tempio.

I carabinieri di Tempio con un lavoro certosino sono riusciti a disvelare l’intera organizzazione, basata su una vera e propria filiera dello spaccio. Le dosi venivano preparate e consegnate in luoghi prestabiliti, con l’ausilio di galoppini oppure ritirate direttamente presso l’abitazione dello spacciatore. L’attività investigativa è stata avviata dopo aver notato un incremento di uso di cocaina soprattutto tra i più giovani e si è estrinsecata attraverso una serie di appostamenti finalizzati all’individuazione dello spaccio, documentati anche con foto e video.

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Con il trascorrere dei mesi sono stati quindi identificati vari spacciatori e il ruolo che ciascuno ricopriva all’interno del sodalizio, nonostante le grandi difficoltà riscontrate, visto il non facile accesso alle strade interessate e dalla presenza di vedette in grado di dare l’allarme al passaggio delle forze di polizia anche su gruppi whatsapp appositamente creati.

Per lo sviluppo delle indagini è risultato particolarmente complesso seguire e monitorare gli odierni arrestati, giacchè gli stessi il più delle volte si spostavano a piedi e sovente si recavano a Cagliari per ritirare i grossi quantitativi mediante i pullman di linea senza portare con sè i telefoni cellulari.

Colui che gestiva la compravendita delle sostanze stupefacenti nel capoluogo gallurese era appoggiato e coadiuvato dal padre in ogni attività e si serviva di una fitta rete di spacciatori che solitamente lavoravano in orario notturno e avevano età comprese tra i 18 e i 23 anni.

Anche i fornitori cagliaritani erano madre e figlio e tenevano i contatti con gli acquirenti galluresi mediante un 23enne originario di Olbia. Le consegne agli assuntori erano organizzate con attenzione: i corrieri solitamente trasportavano piccole quantità di sostanza (una o due dosi al massimo, di solito occultate in bocca, nei calzini o nell’abbigliamento intimo), così che nel caso di un controllo le forze dell’ordine avrebbero rinvenuto modiche quantità destinate al solo uso personale, senza poter risalire alla reale rete di spaccio. Per lo stesso motivo i soldi venivano ritirati in un secondo momento dagli stessi galoppini, che non esitavano a minacciare gli acquirenti per ottenere quanto dovuto.

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