Pagamenti comunitari lentissimi, Coldiretti Sardegna: “Serve una riforma”

Troppa lentezza e burocrazia nelle pratiche.

“Sui pagamenti comunitari siamo in perenne ritardo e sono la fotografia che esistono due mondi paralleli che viaggiano a velocità molto diverse: quello quotidiano che vivono le imprese (velocissimo) e quello istituzionale che cammina al ritmo lento dettato dalla burocrazia”.

E’ quanto dice il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu che evidenzia: “è chiaro che si tratta di una contraddizione in termini in quando in questo modo l’istituzione, che dovrebbe rappresentare l’alleato delle imprese, quello che dovrebbe incentivarne e facilitare la vita, consentendone attraverso, in questo caso gli aiuti comunitari, di essere competitive nel mercato, ne è nella realtà dei fatti un peso, un ostacolo che le blocca”.

Tempi troppo lunghi e nessuna certezza su tutte le pratiche, ma in particolare, soprattutto sulle pregresse, sulle misure agroambientali. Ma lo specchio di questa macchina elefantiaca è rappresentato sicuramente dalla siccità del 2017. Sono solo 4.119 le pratiche istruite, 16.510 quelle ancora ferme (dati Argea).

“Non si può aspettare oltre due anni per ricevere i risarcimenti per i danni e i maggiori costi sostenuti dalle aziende. In questo modo si arriva quando il paziente è ormai morto” denuncia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba.

Allo stesso tempo, la siccità del 2017, rappresenta ancora una volta la contraddizione di questa macchina: “perché – dice Battista Cualbu – la “siccità” riservata ai pastori, sempre del 2017, è stata già liquidata a tempi record. E’ evidente che quando c’è la volontà politica si trovano anche le chiavi per spingere la burocrazia”.

“Ben venga la task force – continua Luca Saba -, uno strumento che chiedevamo da tempo e che potrà, se ben utilizzata, dare una boccata di ossigeno e sbloccare le pratiche. Cosi come potrà dare delle risposte l’organismo pagatore sardo. Ma sempre se ben strutturato e guidato altrimenti potrebbe rivelarsi un boomerang”. 

Ma ciò che chiede Coldiretti Sardegna è un intervento e una riforma del sistema che superi le eterne rincorse alle emergenze. “La nostra proposta che abbiamo presentato da tempo è quella dei cosiddetti super CAA: provvedimento che garantisce tempi certi per la conclusione dei procedimenti attraverso il meccanismo del silenzio- assenso: presentata la domanda ai Centri di Assistenza Agricola, se non arriveranno risposte entro  60 giorni per la conclusione dell’istruttoria, la pratica sarà considerata approvata.

“La Legge è presente in Sardegna dal 2013 – dice il direttore di Coldiretti Sardegna – ma mentre le altre Regioni sono andate avanti nell’applicazione, da noi non sono stati mai normati i provvedimenti attuativi che rendono possibile il rispetto dei tempi”.

“Il Super CAA – spiega il presidente Battista Cualbu – garantirebbe ai produttori gli auspicati tempi certi e quindi uno snellimento procedurale sostanziale. Non necessita di alcun cambiamento organizzativo in nessuna struttura, ma conferisce solo diversi ruoli ai CAA che libererebbero  carta e impegni burocratici ad ARGEA ed altri Enti che potrebbero dedicarsi con più efficacia ed efficienza, ad altri importanti compiti istruttori”.

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