Peschereccio affondato nel porto di La Maddalena, l’appello disperato del proprietario

Una barca affonda a Cala Gavetta.

“Senza barca da pesca non possiamo lavorare questa estate”. E’ l’appello disperato di una famiglia di La Maddalena, che il giorno di Pasquetta ha perso la loro imbarcazione da lavoro, affondata in circostanze che tutt’ora sono al centro delle indagini.

Il 18 aprile scorso il personale della guardia costiera di La Maddalena ed i volontari della locale protezione civile erano intervenuti nel porto storico di Cala Gavetta per recuperare il peschereccio, legato ai suoi ormeggi. “Siamo sicuri che sia di origine dolosa, ma non abbiamo idea di chi possa essere stato – dice Luigi D’Agostino, 30 anni -, perché non ci sono telecamere sufficienti. Per noi è stato terribile, sia io che mio padre siamo rovinati perché i motori della barca sono ormai andati. Noi facciamo questo lavoro da generazioni, per mio padre soprattutto è stato veramente un brutto colpo”.

Per riutilizzare dell’imbarcazione, infatti, è necessario sostenere delle spese per ripristinare l’impianto elettrico, per pagare il motorista, il cantiere e le spese burocratiche, che ammontano ai più di 10mila euro. “Mi ha distrutto questa situazione – si lamenta il proprietario – e sono uno che si è sempre sollevato con le sue forze, ma ora non è facile perché ho anche un bambino di soli 7 anni da mantenere. E’ una cifra alta per noi, comprese le spese burocratiche che sono necessarie. Per sbarcare il motore che ora è in officina ed è stato ripristinato, ad esempio, abbiamo pagato 550 euro alla dogana e rischiamo di perdere i soldi, poiché entro il 10 maggio dobbiamo rimettere a bordo il motore. Solo che non riusciamo a mettere a terra il peschereccio perché non troviamo la ditta disponibile per trainarla, nonostante la barca ormeggiata galleggia, come certificato dal Rina”.

L’appello del giovane.

Il 30enne racconta che non è la prima volta che accadono “incidenti” nelle barche attraccate nel porto e lamenta dell’assenza di sorveglianza. “E’ successo anche nel 2014 a un’altra famiglia – spiega -, non sono presenti telecamere che possano prevenire questi atti, perché sono sicuro che anche contro di noi è stato fatto appositamente”. Ora il giovane padre di famiglia ha fatto un appello sui social per chiedere ai concittadini di avere una mano per pagare le spese. “La stagione lavorativa purtroppo è rovinata e chiedo pertanto chiunque volesse fare un gesto di solidarietà con donazioni – scrive -. Può farla a questo Iban IT12Q3608105138217961117973, intestato a Luigi D’Agostino. Ringrazio tutte le persone care che ci sono vicino, con la speranza di riuscire a rialzarci nel breve tempo possibile”.

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