Nelle pescherie di Olbia tra le richieste dei turisti e le cozze di La Spezia: “Ma il cliente non è soddisfatto”

La richiesta delle cozze nelle pescherie di Olbia.

Mentre il Comune di Olbia ha dichiarato lo stato di calamità per la moria delle cozze, turisti e residenti le richiedono  per i loro piatti.  L’alta temperatura dell’acqua del mare, ha ucciso il cento per cento delle cozze nei filari del golfo ma nelle pescherie aumenta la richiesta. L’allarme era stato lanciato dal Consorzio dei mitilicoltori di Olbia  già prima di ferragosto.

In alcune pescherie della città ma non in tutte, le cozze ci sono ma sono provenienti da altri porti come La Spezia, Taranto, Lecce e Chioggia. Questo perché alcune pescherie come Spano Group preferiscono dare comunque il prodotto ai lori clienti: “Siamo obbligati da questa situazione ad acquistare un prodotto non locale- afferma al telefono uno dei soci della Spano Group- La situazione delle cozze di Olbia è grave, sono morte e al cliente va dato comunque un prodotto. Non è locale ma è comunque buono e sicuro”.

L’ondata di caldo è stata devastante, l’acqua del golfo interno ha raggiunto temperature altissime con picchi di 29 gradi e mezzo portando la morte di quintali e quintali di cozze. “Abbiamo provato a vendere un prodotto non locale ma ci siamo resi conto che la soddisfazione del cliente non è la stessa– affermano al banco pesce della Pescheria Calvisi- quindi abbiamo preferito non vendere per ora questo prodotto”.

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