Il grande lavoro di Prospettiva Donna di Olbia: “Così liberiamo le vittime della schiavitù”

violenza domestica

Il centro offre una serie di percorsi strutturati.

La violenza sulle donne è un problema di matrice patriarcale che necessita di azioni che affrontino il problema alla radice e anche di centri antiviolenza che sostengano le vittime. Di questo a Olbia si occupa Prospettiva Donna, che da 11 anni ha aiutato tantissime vittime di violenza maschile.

Il centro antiviolenza, di cui Patrizia Desole è presidente, mette in campo percorsi strutturati attuati da operatrici formate (psicologhe, assistenti sociali, legali, esperte in studi di genere, educatrici) che aiutano le donne ad uscire dalla condizione di vittime. Anche le prostitute, come ogni altra vittima di violenza, necessitano di un percorso di affrancamento dalla schiavitù, che spesso rischia di essere un cammino ancora più complicato. “Abbiamo siglato nel 2009 Elen- Joy, un protocollo con dei centri specializzati in questa problematica – ha detto Desole – con cui facciamo rete contro la tratta”.

Affrancarsi dalla schiavitù è un percorso lunghissimo, perché dietro le donne operano organizzazioni criminali senza scrupoli. “Nei centri antiviolenza è utile il supporto di operatrici formate su tutti i tipi di vessazione – prosegue la presidente – . È importante fare rete anche con le forze dell’ordine”. Si chiamano le sopravvissute le donne e le ragazze che riescono ad emanciparsi dalla schiavitù, grazie al supporto dei centri antiviolenza. “Sono state tante quelle che hanno potuto iniziare una nuova vita finalmente libere.

Ricordo con grande emozione il caso delle ragazze brasiliane, un esempio del lavoro di rete fatto tra Prospettiva Donna e le forze dell’ordine – prosegue la presidente -. Avevamo aiutato queste ragazze brasiliane e in quell’occasione anche la loro ambasciata ci fece i complimenti per il lavoro svolto”.

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