Protesta del latte, la Regione comprerà le forme di Pecorino eccedenti

Con questa azione ci si aspetta una reazione positiva del mercato.

La Giunta ha affidato alla Sfirs il compito di predisporre azioni dirette ad affrontare il tema delle eccedenza di pecorino romano, in diretta collaborazione con il sistema bancario e dei consorzi fidi, in modo da movimentare sino a 18 milioni di euro  che equivalgono potenzialmente a 30 mila quintali di prodotto pecorino romano.

L’obiettivo è quello di alleggerire le scorte in eccesso e dunque di dare subito un segnale positivo al mercato con una regolazione dell’offerta. L’approvazione della delibera, messa a punto dall’Assessorato del Bilancio e della Programmazione, segue di poche ore il Tavolo Tecnico a cui, con l’assessore Raffaele Paci, hanno partecipato Sfirs, Abi, i rappresentanti dei Confidi, le banche operanti in Sardegna (Banco di Sardegna, Intesa San Paolo, Banca Nazionale del Lavoro, UniCredit, Banca del Mezzogiorno e Banca di Arborea) e il Consorzio per la tutela del formaggio pecorino romano. La Commissione regionale Abi e tutti gli istituti di credito presenti hanno dato piena disponibilità a collaborare e individuare le forme tecniche più idonee.

Dal tavolo sono emersi altri due risultati. Il primo: nel pieno rispetto delle regole vigenti, l’impegno a valutare la proroga fino a dicembre 2019 dei finanziamenti della campagna 2017-2018 concessi alle imprese di trasformazione, cosa che garantisce maggiore liquidità alle stesse imprese, che non sono così costrette a smaltire rapidamente il prodotto. Il secondo: la conferma che la Commissione regionale Abi lavorerà per estendere, a tutti gli istituti bancari, la moratoria di un anno, già annunciata dal Banco di Sardegna, sui finanziamenti in corso concessi ai pastori. 

Con questa azione, e già dal momento dell’annuncio, ci si aspetta una reazione immediatamente positiva del mercato anche alla luce dei controlli sul funzionamento della filiera e sul rispetto delle quote di produzione proposti nel tavolo di sabato scorso in Prefettura. Ma, è stato sottolineato, la cosa importante è riuscire a costruire un sistema di produzione in cui non ci siano più eccedenze, altrimenti ogni anno l’emergenza rischia di ripresentarsi.È stato infine confermato l’obiettivo di costruire un percorso strutturato per portare il prezzo del latte oltre l’euro, in pochi mesi e con effetto retroattivo: a fine maggio è previsto il primo step col controllo dei prezzi, a ottobre la definizione del prezzo finale sulla produzione novembre 2018-ottobre 2019. Il calcolo del prezzo finale viene definito agganciandolo non solo al prezzo di vendita del pecorino romano ma anche a quello del pecorino sardo e del fiore sardo, che hanno un prezzo maggiore sul mercato. 

Da tutti i presenti al Tavolo è stata infine sottolineata la necessità che il Governo metta immediatamente in atto gli impegni presi, ovvero il ritiro delle eccedenze di pecorino romano per un valore di 24 milioni, anche tramite il Bando indigenti.

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