Punti nascita di Tempio e La Maddalena, una nuova possibilità dal ministero

L’incontro dell’onorevole dei 5 Stelle Lapia con il sottosegretario.

Riaprire i punti nascita degli ospedali di Tempio e La Maddalena e ripristinare il funzionamento del reparto di chirurgia del Dettori. Quella che fino a pochi giorni fa rischiava di essere una semplice suggestione sta trovando, invece, una sponda nel ministero della Salute, grazie all’intervento della parlamentare dei 5 Stelle Mara Lapia.

L’onorevole ha avuto recentemente uno scambio di opinioni con il sottosegretario competente Armando Bortolazzi, che ha condiviso il ragionamento da mesi sostenuto dagli oppositori della riforma sanitaria sarda. Ovvero, che non si possa trattare la regione con gli stessi pesi e le stesse misure di altre parti d’Italia e che il caso di La Maddalena, isola nell’isola, rappresenti una singolarità difficilmente aggirabile con elisoccorsi e traghetti in caso di emergenza.

Bortolazzi ha preso visione del caso particolare di Tempio e di La Maddalena, ma la decisione sul da farsi spetta, come si sa, alla Regione, competente in materia. E allora cosa si può fare? “Forti anche del parere ministeriale, occorre aprire un tavolo a livello regionale per trovare una soluzione a questo problema”, dice Lapia.

L’onorevole ha effettuato ultimamente più di un sopralluogo nei nosocomi di Tempio e La Maddalena. “Presto massima attenzione verso questi due ospedali, perchè ritengo che vada subito ripristinato un diritto e cioè alle mamme di partorire e a chi si deve operare di farlo nel proprio ospedale di Tempio, che conta su personale preparato e competente”, prosegue la parlamentare.

Il passaggio successivo sarà il tavolo con la Regione. “La salute non ha colore politico e credo che l’attuale maggioranza non avrà problemi a rivedere la riforma della precedente amministrazione regionale. Il sistema degli elisoccorsi, così come è stato pensato, non può essere la soluzione e ho assistito io stessa a delle situazioni in cui l’elicottero non poteva atterrare o doveva essere dirottato verso ospedali più lontani”, conclude Lapia.

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