Segnali ambigui e distanze non rispettate, così il giudice boccia Olbia sulla Ztl

Le motivazioni del giudice di pace sulle multe della Ztl.

L’avviso della cartellonistica stradale è “non legittimamente operativo e efficace in quanto difetta” di una “formulazione oggettivamente chiara e precisa del comando in esso contenuto”. E ancora: “Alcuna della cartellonistica di preavviso risulta essere stata posizionata nel rispetto delle distanze minime”. A cui aggiunge che il Comune “non ha fornito prova alcuna della regolarità della cartellonistica”.

Una situazione di irregolarità che “conduce pertanto alla illeggimità delle contestazioni”. Sia per quanto riguarda “le distanze di avvistamento e di posizionamento della cartellonistica di preavviso”, sia per “l’erronea interpretazione della segnaletica indicante la scritta varco attivo nei varchi percorsi”.

Non usa mezzi termini il giudice di pace nelle motivazioni in cui accoglie il ricorso di un automobilista multato dalla Ztl di Olbia e boccia l’operato del Comune nei primi mesi di attivazione delle telecamere. Ovvero, fino a quando l’amministrazione non è intervenuta integrando i segnali stradali.

Facendo seguito alla sentenza arrivata a fine luglio, il giudice spiega nel dettaglio le ragioni per cui i primi verbali sono stati annullati. Sono due le motivazioni che adduce il magistrato. Il primo riguarda la dicitura “varco attivo” e “varco non attivo”, che può essere fraintesa.

La seconda, la cartellonistica, che non rispettava le distanze. Il giudice aggiunge nelle motivazioni che nessun addebito deve essere contestato al ricorrente “in forza della incomprensibilità ovvero evidente equivocità del precetto di divieto di accesso alla Ztl contenuto nella cartellonistica elettronica”. E condanna il Comune al pagamento delle spese di lite.

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