La verità sull’emergenza siccità in Gallura: un valzer di responsabilità, di collaudi ritardati e di analisi

Il retroscena dietro l’emergenza siccità in Gallura.

La notizia merita un plauso generale, la tempistica di intervento un po’ meno. I reflui del depuratore di Sa Corroncedda di Olbia disseteranno le campagne galluresi, vittime di questa estate torrida che segue altre stagioni anch’esse tirchie di pioggia. Succederà a fine luglio quando verrà messo in funzione l’impianto realizzato dal Consorzio di Bonifica della Gallura, con fondi ministeriali, per accogliere le acque depurate provenienti da Sa Corroncedda.

Un sistema di vasche pronto al collaudo, ma fino a oggi inutilizzato per via dell’inadeguatezza dei reflui all’utilizzo irriguo: fino a poco tempo fa, infatti, gli esami effettuati sui reflui non superavano i tre livelli di giudizio e altrettanti trattamenti di depurazione, che ne assicurano la corretta purificazione. La luce verde si è accesa lo scorso aprile quando Abbanoa ha inviato all’ente gallurese la comunicazione ufficiale che attestava il superamento del problema: “Avviamento riutilizzo acqua reflua depurata impianto di depurazione di Olbia Sa Corroncedda. La scrivente (Abbanoa) comunica che può sin da ora conferire al Consorzio il refluo affinato per il riutilizzo”.

Era il 12 aprile scorso. La cerimonia di avvio dell’impianto che contribuirà a dissetare le campagne, è stata programmata per la fine di luglio. A distanza di tre mesi dalla comunicazione ufficiale. Perché attendere così tanto, per di più in un periodo in cui, per chi lavora la terra,  avere l’acqua significa anche avere il lavoro? Dal Consorzio di Bonifica della Gallura fanno sapere che è servito del tempo per concordarsi con gli enti pubblici, per avere le analisi aggiornate delle acque e anche per capire i volumi che verranno immessi nelle vasche e quindi concessi alle campagne.

L’ultimo problema pare si sia verificato lo scorso giugno, quando da Abbanoa è arrivata la richiesta di fermare il progetto per effettuare nuove analisi. Un valzer di responsabilità, di collaudi ritardati e di analisi ballerine, che dovrebbe presto aver fine. “A luglio si parte – afferma Marco Marrone, presidente del Consorzio -. Metteremo in funzione l’impianto utilizzando per ogni litro di refluo un litro di acqua grezza”. Avverrà presto, si spera. In ogni caso non prima della irrinunciabile cerimonia pubblica di inaugurazione.

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