Ospedale di Tempio, i sindaci dell’Alta Gallura rassicurano: “Continueremo la battaglia”

La posizione dei sindaci dopo le dimissioni di Biancareddu.

A distanza di alcuni giorni dalle dimissioni rassegnate dal sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu, gli altri sindaci dell’Unione Alta Gallura hanno diffuso un lungo e articolato documento dove analizzano alcuni passaggi legislativi ino alle recenti trattative con il prefetto di Sassari, Giuseppe Marani, e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru.

Il documento premette che analizzare la materia “in modo parziale, documentale e/o applicativo, rischia di mettere in crisi i parziali, ma importanti risultati fin’ora raggiunti e che ancora non lasciano assolutamente soddisfatti i sindaci firmatari”. Chiaro riferimento al documento dell’Unione del 16 gennaio, il quale parlava proprio di un’interlocuzione dai risultati non pienamente soffisfacenti su cui insistere e vigilare congiuntamente in futuro.

A tal proposito ricordano che “se l’azione dei sindaci dell’Alta Gallura non fosse stata realmente efficace come, surrettiziamente e in maniera scorretta, si tenta di far passare nella pubblica opinione, l’pspedale Paolo Dettori di Tempio sarebbe classificato, al meglio, come ospedale di base e ospedale di comunità”.

Riguardo il Punto nascita i sindaci dell’Alta Gallura citano una riunione del Tavolo di monitoraggio dello scorso 31 agosto dal quale sono scaturite osservazioni da parte del Ministero della Salute. Traspare poca fiducia nei confronti di eventuali deroghe da richiedere in quanto “il Ministero sostanzialmente dice che la Regione Sardegna, sui Punti nascita, deve adeguare la normativa di riferimento”.

“Proprio per dimostrare, in maniera oltremodo fattiva e non solo enunciativa la solidarietà istituzionale al Comune di Tempio – si legge nel documento – tutti i sindaci dell’Alta Gallura ad aprile del 2018 adottarono ordinanze sindacali per l’immediata riapertura del reparto di ostetricia e ginecologia e del Punto nascita”.

Per i sindaci poi “l’istituzione dei 2 posti letto di terapia semintensiva, la nomina del referente del reparto di Chirurgia, il bando per l’individuazione del Primario della stessa chirurgia e l’ampliamento dei posti di Hospice rappresentano, insieme alla conferma del reparto di Otorino come struttura complessa aziendale rappresentano un importante avanzamento nella rivendicazione che segue, in via applicativa, l’approvazione della riforma della Rete ospedaliera dell’ottobre 2017”. D’altra parte, però, gli amministratori riconoscono “che ancora molto sia sulla carta e non sia pienamente attuato, ma c’è, e i sindaci dell’Alta Gallura continueranno a battersi per far in modo che la forma diventi sostanza ed attuazione, chiedendo il conto a chi ha dichiarato modalità e tempi di attuazione, diversi e/o difformi rispetto a quelli riscontrati”.

In conclusione, i sindaci ritengono che le mancate dimissioni siano dovute “in parte ai risultati ottenuti e a quelli che, con il proseguo dell’attività politica potranno essere raggiunti e in parte al rispetto e alla considerazione che meritano anche i concittadini di Aggius, Aglientu, Badesi, Bortigiadas, Calangianus, Luogosanto, Luras, Santa Teresa Gallura, Trinità d’Agultu e Vignola e Viddalba che, interpellati in Consiglio comunale e/o attraverso riunioni allargate almeno alla maggioranza di ciascuna amministrazione, hanno dimostrato pieno dissenso alle eventuali dimissioni del loro sindaco”.

Eventuali strappi vengono considerati così più controproducenti che positivi e, secondo il documento, “rischierebbero di disperdere i risultati già raggiunti, a favore di altre realtà limitrofe, che potrebbero apparire più coese ed unite dell’Alta Gallura” . Per queste ragioni  “i sindaci continueranno, con rinnovata responsabilità, a chiedere l’applicazione reale, con una tempistica certa degli impegni assunti e concordati dalle parti davanti al Prefetto”, concludono.

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