Tre lavoratori in nero in un’autofficina, multa di oltre 60mila euro al titolare

I controlli della Guardia di finanza.

Continua senza sosta l’attività della Guardia di finanza di Cagliari a contrasto del lavoro nero ed irregolare, impegno che, negli ultimi giorni, si è concretizzato nella conclusione di tre interventi ispettivi al cui esito sono stati individuati 5 lavoratori privi della regolare contrattualizzazione in più unità lavorative ubicate sul territorio della provincia.

Un primo intervento ha riguardato una autofficina di Quartu S. Elena: all’atto dell’accesso nei locali dell’esercizio commerciale sono stati identificati tutti i soggetti presenti e intenti a svolgere attività lavorativa. I successivi consueti approfondimenti hanno fatto emergere che tre lavoratori operavano completamente in nero e, quindi, sprovvisti della regolare copertura contributiva e assicurativa

In particolare, dall’esame della documentazione acquisita, è emerso che uno dei dipendenti in nero prestava la propria attività lavorativa dal 2014, mentre i rimanenti due sono risultati impiegati dal decorso mese di dicembre 2019: per tali motivi il titolare dell’attività commerciale, oltre ad essere stato diffidato a regolarizzare la posizione dei tre lavoratori irregolarmente impiegati, è stato altresì destinatario di sanzioni amministrative pari, nel massimo, a 64.800 euro.

A queste si è aggiunta un’ulteriore sanzione – compresa tra i 4.320 e i 25.920 euro – in quanto uno dei tre lavoratori in nero è risultato essere inserito all’interno di un nucleo familiare che beneficia del Reddito di Cittadinanza.

Nel corso degli approfondimenti è emerso, altresì, che i tre dipendenti irregolari hanno ricevuto le retribuzioni degli ultimi due mesi in contanti, modalità non consentita dalla Legge di Bilancio del 2018 che ha imposto, dal primo luglio 2018, l’obbligo di pagamento delle retribuzioni con modalità tracciabili: per tale violazione il datore di lavoro è stato destinatario altresì di una sanzione amministrativa compresa tra un minimo di 1.000 e un massimo di 5.000 euro.

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