Negli uffici postali di Sassari e della Gallura arrivano i termoscanner

I termoscanner negli uffici postali.

Sin dal primo momento dell’emergenza sanitaria Poste Italiane si è impegnata per garantire un accesso in sicurezza per i dipendenti e i clienti dei 121 uffici postali del nord Sardegna.

Tra le ultime misure messe in campo in questi ultimi giorni per contrastare la diffusione del virus, l’Azienda ha avviato un programma di screening con tamponi rapidi che ha già coinvolto, ad oggi e su base volontaria, oltre 70 dipendenti degli uffici postali della provincia per individuare in modo precoce eventuali casi di positivi asintomatici al Covid-19 e limitare così il diffondersi del contagio. Lo screening è stato naturalmente esteso anche al personale del servizio di recapito e alle altre professionalità che operano negli staff e nei settori amministrativi portando il numero complessivo dei tamponi effettuati su Sassari e provincia a 163.

“In 91 uffici postali su 121 della provincia – segnala il direttore della Filiale provinciale di Sassari Marcello Lepuri – sono stati inoltre installati dei termoscanner per la rilevazione della temperatura corporea, davanti ai quali i clienti dovranno sostare pochi secondi prima di poter accedere nella sala al pubblico. L’accesso sarà interdetto nel caso di temperatura rilevata superiore ai 37.5°. Nei prossimi giorni è previsto il completamento dell’installazione dei termoscanner in tutti gli uffici  postali della provincia”.

Oltre allo screening e all’installazione dei termoscanner negli uffici  postali del Nord Sardegna sono in vigore altre  misure di sicurezza anti-Covid. Poste Italiane ha inoltre chiesto che i dipendenti che svolgono la loro attività a contatto con il pubblico abbiano accesso prioritario alla campagna di vaccinazione in corso: “Chiediamo priorità nella vaccinazione per i nostri dipendenti in prima linea al pari delle categorie protette – ha dichiarato il Condirettore Generale Giuseppe Lasco – nei momenti di grande criticità i colleghi degli uffici  postali e i portalettere hanno continuato ad erogare i servizi essenziali, per noi l’Italia è sempre stata zona bianca”.

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