Successo a Palau e in Gallura per il festival “Isole che parlano”

Isole che parlano dopo il successo a Palau e in Gallura si prepara per il 2025

A Palau e in Gallura si è conclusa domenica 8 settembre, la XXVIII edizione di Isole che Parlano, festival diretto da Paolo e Nanni Angeli. Un appuntamento tra i più originali del panorama dei festival italiani, capace di mettere in dialogo in maniera unica paesaggio, cultura e territorio.
Il festival, che si è svolto dal 31 agosto all’8 settembre tra Palau – cuore della manifestazione -, Arzachena, Luogosanto e La Maddalena, ha visto un’affluenza di pubblico significativa, con presenze locali, nazionali e internazionali, a testimonianza del sempre crescente interesse verso una proposta culturale che si distingue per la sua capacità di proporre al pubblico uno sguardo sull’arte e sulla musica che dalla Sardegna si espande nel mondo e nelle contaminazioni di stili musicali eterogenei che superano le categorizzazioni di genere.

Il filo conduttore di questa edizione – dedicata ad Ale Sordi storico amico e collaboratore del festival – è stato la ridefinizione dei confini musicali attraverso un viaggio dall’Est Europa al Mediterraneo, dall’Asia all’Africa, attraverso il quale il festival ha creato un mosaico sonoro che ha celebrato la diversità come ricchezza e dialogo. Il programma ha offerto come di consueto una varietà di proposte, a partire dalla sezione dedicata ai più piccoli Isole che Parlano ai bambini, curata da Alessandra Angeli, che ha coinvolto circa 100 tra bambine e bambini, ragazze e ragazzi dai 3 ai 18 anni, confermando l’impegno nella promozione della cultura tra le nuove generazioni, offrendo loro strumenti di espressione creativa e sensibilità artistica.

La sezione dedicata alla musica ha ospitato artisti della scena dell’avanguardia internazionale che hanno esplorato sonorità innovative e tradizionali. I musicisti hanno saputo creare un dialogo profondo con il pubblico e i luoghi che li hanno ospitati, regalando esperienze immersive e memorabili e dimostrando come la musica possa essere un linguaggio universale, capace di abbattere barriere culturali e geografiche.

Parallelamente, la sezione fotografia ha presentato quest’anno un’importante mostra dedicata a Ivo Saglietti: sessantuno immagini che abbracciano un periodo che va dalla fine degli anni ‘80 del secolo scorso fino al 2018 e che propongono un viaggio nello spazio e nel tempo sulle orme del lavoro del grande fotoreporter recentemente scomparso. L’esposizione – a ingresso gratuito – dal titolo Sguardo di frontiera sarà visitabile fino al 6 ottobre 2024 presso le Sale Polivalenti del Cineteatro Montiggia (dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 20:00), mentre dal 16 settembre prenderanno il via anche le visite guidate dedicate alle scuole del territorio Il suono dell’immagine a cura di Nanni Angeli. L’appuntamento è per la XXIX edizione che si terrà dal 6 al 14 settembre 2025

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