Time in Jazz, l’attesa è finita: via agli appuntamenti di “Futura” in 17 paesi

Tullio de Piscopo a Puntaldia apre la stagione “Futura” di Time in Jazz

Tutto pronto per “Futura“, la trentaseiesima edizione del festival Time in Jazz che va da martedì 8 agosto fino a mercoledì 16. Si snoderà per nove intense giornate con il suo fitto programma di eventi tra Berchidda, paese natale di Paolo Fresu, e gli altri centri e località del nord Sardegna in cui fa tappa quest’anno: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Oschiri, Porto Rotondo, Puntaldia, San Teodoro, Tempio Pausania, Tula e Viddalba.

L’edizione numero trentasei di Time in Jazz si presenta sotto il titolo “Futura“, ispirato all’omonima canzone di Lucio Dalla, con l’intento di abbracciare idealmente diverse generazioni. Spiega Paolo Fresu nelle sue note di presentazione (citando un verso del grande cantautore bolognese: “Chissà domani su che cosa metteremo le mani e se si potrà contare ancora le onde del mare“). “Futura è un progetto d’amore sognato con la complicità di un muro innalzato da due superpotenze che, nonostante tutto, non cancellano quel bisogno di emozione e di pathos nonché di condivisione che alimenta le nostre vite. Un bisogno che permea e attraversa le differenti generazioni alle quali vogliamo dedicare il tema di questa edizione, la numero trentasei, di Time in Jazz. Lo facciamo utilizzando lo strumento che meglio conosciamo: la musica che, da sempre, è la portavoce delle istanze e dei bisogni giovanili nonché la voce narrante delle loro speranze. Futura è visione e coraggio. Quello del poter affrontare un presente complesso che mai avremmo immaginato di dover vivere e che va condiviso nel crossover generazionale e con quell’apertura che è del jazz in quanto musica meticcia e attuale”.

Generazioni e generi musicali diversi, non solo jazz, si incroceranno nel festival: esemplare di questa idea di crossover è il duo GuerzonCellos, ovvero i bolognesi Enrico e Tiziano Guerzoni, padre e figlio, che suonano il violoncello in modo eclettico e originale; un altro esempio è “popOFF!”, il progetto con cui Paolo Fresu e la cantante Cristina Zavalloni rendono omaggio in chiave jazz alle canzoni dello Zecchino d’Oro; ancora, il duo del sassofonista Roberto Ottaviano (classe 1957) con il giovane chitarrista inglese Rob Luft, come anche il quintetto che riunisce quattro giovani musicisti intorno alla batteria di un “senatore” del jazz italiano come Gianni Cazzola (classe 1938), dimostrando come questa musica non conosca limiti di tempo ed età, praticando sempre quello scambio tra generazioni che ne costituisce la linfa vitale.

L’idea di crossover si addice anche a un altro esperto di piatti e tamburi, Tullio De Piscopo (classe 1946), che nel corso della sua lunga e variegata carriera ha collaborato con artisti del calibro di Pino Daniele, Astor Piazzolla, Chet Baker, Max Roach, Gerry Mulligan, tra gli altri: “Dal blues al jazz con… andamento lento”, come recita il titolo del suo concerto che domani – martedì 8 – a Puntaldia farà da ouverture alla nove giorni di Time in Jazz.

Incroci tra stili e generi musicali saranno anche quelli proposti da altri protagonisti del festival: il pianista Francesco Cavestri con il suo progetto che unisce jazz e hip-hop; i Colle der Fomento, uno dei gruppi rap italiani più influenti, insieme a Dj Craim e al quartetto romano La Batteria; il quartetto d’archi Alborada con Dj Cris; il tunisino Dhafer Youssef con il suo oud all’incrocio tra Oriente e Occidente; i Savana Funk con il rapper e cantautore Willie Peyote.

Anche questa edizione del festival presenta diverse protagoniste femminili: la cantante Serena Brancale, la pianista Sade Mangiaracina con un tributo a Lucio Dalla, la cantautrice e pianista Carolina Bubbico, e Malika Ayane, che sarà al centro di uno degli eventi imperdibili (e da subito sold out) di ogni edizione: l’omaggio a Fabrizio De André in quella che fu la residenza del cantautore a L’Agnata.

Ma sono tanti i nomi e le proposte nel denso cartellone del trentaseiesimo Time in Jazz: il flautista Nicola Stilo, il batterista Giovanni Iacovella, il chitarrista norvegese Eivind Aarset, il gruppo Guano Padano, il trio Melodrum, il fisarmonicista francese Vincent Peirani, il gruppo del Burkina Faso Farafina, la Rusty Brass Band, l’organettista Pierpaolo Vacca e il bandoneonista Daniele di Bonaventura (questi ultimi due, insieme a Paolo Fresu, saranno protagonisti dell’ultimo atto del festival, il 16 agosto alla Peschiera di San Teodoro, con le musiche dello spettacolo “Tango Macondo”).

E poi gli ospiti del musicista berchiddese Nanni Gaias nello spazio Time After Time, progetto ospitato dal centro di produzione Insulae Lab di Time in Jazz, in programma tutte le notti dopo i concerti sul palco di Piazza del Popolo: il beatboxer Alien Dee, il rapper sassarese Don Malo, il cantante e chitarrista emiliano Stefano Barigazzi. E, ancora, i protagonisti del FestivalBar, la vetrina di formazioni e solisti che ritorna anche quest’anno trovando ospitalità nei bar di Berchidda: TribalNeed, Federico Fenu, Gabriele Pollina, il duo Sprigu di Andrea Sanna e Marco Coa.

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