Lo studio sulle imprese in Sardegna.
A metà novembre è entrato in vigore l’istituto della “Composizione negoziata della crisi”, uno strumento importante per aiutare le imprese in difficoltà. Qual è la fotografia del tessuto imprenditoriale sardo?
Dall’Osservatorio di Studio Temporary Manager, società specializzata nei servizi di temporary management, che ha elaborato i bilanci del 2020 depositati presso la Camera di Commercio di circa 588 imprese sarde con fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro, ben il 41% presenta un rating a rischio.
Si tratta di un dato peggiore rispetto alla media nazionale e che pone la regione al primo posto per valore percentuale. Ma la fotografia reale delle imprese post pandemia si vedrà solo alla fine del definitivo sblocco dei licenziamenti e quando termineranno le moratorie garantite dallo Stato (31 dicembre 2021).
Se ci si sposta poi a livello provinciale, tutti i territori continuano a mostrare segnali di sofferenza ma con valori variabili. In particolare, il rating con criticità maggiore si registra nella provincia di Sud Sardegna (49%) in primis, seguita da Sassari (44%), Oristano (42%), Nuoro (38%) e Cagliari (37%).
“I dati della Banca d’Italia indicano che dal 2019 sono saliti del 40% i finanziamenti bancari alle imprese con un significativo aumento del rischio di credito – ha dichiarato Alberto Cerini, Responsabile “Corporate Turnaround & Restructuring” di Studio Temporary Manager –La nostra analisi conferma che nei bilanci ad oggi depositati relativi all’esercizio 2020 sono presenti evidenti segnali di criticità; la fine del divieto dei licenziamenti e l’imminente conclusione delle moratorie rivelerà il vero stato di salute delle imprese italiane, che ad oggi però è stato mantenuto sostanzialmente invariato rispetto ad un anno fa circa grazie proprio alle predette misure di sostegno, che si sono quindi dimostrate efficaci.”