Il Bitcoin aiuta a mantenere l’anonimato?

Come tutti sanno il bitcoin è considerata il Re o la Regina delle criptovalute. La progenitrice che ha dato il via a questo fantastico mondo.

Sul valore del Bitcoin si è parlato a lungo e con molte tesi, a volte anche molto discordanti tra di loro. 

C’è chi lo ritiene la prossima risorsa bene rifugio e chi al contrario lo denigra. Ma si sa, fin da quando è nato, è stato destinato a far parlare di se. 

Ma oggi vedremo insieme un altro aspetto fondamentale. Il Bitcoin è veramente una criptovaluta anonima come molti credono?

Forse no, cerchiamo di vedere nel dettaglio più approfonditamente il perché.

I denigratori la ritengono come la principale valuta anonima per effettuare pagamenti sul dark web. È stato più volte accusato di favorire attività illecite, come il riciclaggio di denaro, grazie proprio alla sua anonimità.

Il Bitcoin oggi ha un grande valore, è vero. Ma non è assolutamente da correlare con il tipo di attività sopra descritte.

Le persone tendono a credere che il Bitcoin sia una criptovaluta anonima in quanto può essere estratta da chiunque, in qualsiasi momento tramite attività come il mining o il più recente cloud mining.

Il tutto senza fornire indirizzi IP, informazioni strettamente personali. Come se questa fosse un’attività svolta in una camera blindata nascosta sotto non si sa quale deserto!

Un portafoglio Bitcoin può essere scaricato senza fornire nessuna informazione personale sull’utente. Esiste anche la possibilità di trasferire i token in modo del tutto sicuro in altri portafogli.

Sotto questo punto di vista possiamo dire che i Bitcoin estratti sono veramente anonimi.

In realtà tutto questo vale solo per la teoria. La realtà è totalmente diversa da come ci possiamo immaginare. Esistono dei controllori dei mercati finanziari, chiamati anche regolatori finanziari, che stabiliscono degli standard riguardanti le risorse digitali. Ovviamente il Bitcoin non fa eccezione.

Il Bitcoin non è anonimo. Con la sua Blokchain tutte le transazioni sono ben elencate. Non dobbiamo confondere con i dati che vengono salvati nei blocchi, lì non compare ne nome né cognome. Avremo invece una serie numerica che corrisponde ad un indirizzo pubblico del suo portafoglio.

Quindi se il miner utilizza sempre lo stesso indirizzo per le transazioni queste verranno per forza elencate. Quindi è possibile risalire al proprietario dell’indirizzo stesso.

Tutti gli scambi di criptovalute avvengono tra portafogli. Gli exchange sono tenuti ad identificare i propri clienti rimanendo conformi al KYC, ossia Know Your Consumer.

Quindi come si può ben vedere il Bitcoin non è così anonimo come la maggior parte delle persone può essere portata a pensare.

Ma è possibile mantenere l’anonimato con i Bitcoin?

Ci sono alcune tecniche utilizzate al fine di mantenere l’anonimato sui Bitcoin. Uno dei sistemi più in uso è quello impropriamente detto del frullatore. Consiste nel mescolare insieme Bitcoin di molti utenti. In questo modo è molto difficile identificare la provenienza del token.

Ovviamente non è esente da rischi, in primis l’utente deve affidarsi ad una parte che gli dia i fondi. Poi le transazioni potrebbero essere confuse con quelle di chi, realmente, potrebbe pensare di svolgere attività un po’ meno legali.

Quindi il Bitcoin è anonimo? Diremo proprio di no. Le transazioni possono essere tranquillamente tracciate utilizzando la sua Blockchain. 

Tutto questo però non deve distogliere l’attenzione da ciò che realmente rappresenta il Bitcoin e tutte le criptovalute. Una magnifica forma d’investimento e un’opportunità che può essere alla portata di tutti. Come? Tramite KuCoin ad esempio. Uno dei migliori exchange presenti sul mercato dove potrai comprare le tue criptovalute, operare in tutta tranquillità e sicurezza affidandoti a questa piattaforma fondata da veri esperti del settore.

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