Don Paolo Pala e il pellegrinaggio a Roma con la morte del Papa

Don Paolo Pala racconta il pellegrinaggio dalla Gallura a Roma, proprio con la morte del Papa

“La morte del Papa non mi ha sorpreso, ma non ci aspettavano di arrivare in un momento così”, don Paolo Pala racconta il pellegrinaggio dalla Gallura a Roma. Il parroco di Palau è uno dei 3 sacerdoti che accompagnano 53 fedeli partiti dalle coste della Gallura. La mattina dopo la morte di Papa Francesco si sono ritrovati in piazza San Pietro. “Era un viaggio programmato da tempo e mai ci saremmo aspettati di trovarci in una situazione simile – racconta don Paolo -. È morto il giorno di Pasquetta e siamo arrivati a San Pietro martedì mattina. Il fatto che abbiano traslato la salma di mercoledì ci ha permesso, in quel clima particolare, di varcare la Porta Santa e assistere alla messa”. Non una cerimonia normale, ma un momento storico con gli occhi del mondo puntati sul Vaticano. “Abbiamo potuto condividere la commozione e la preghiera per lui, così come la preghiera per il presente e il futuro della Chiesa”.

Il viaggio era organizzato da tempo ed è coinciso con la fine del papato di Bergoglio. “Onestamente la sua morte non mi ha colto di sorpresa – confessa don Paolo Pala -. Quando è stato dimesso ho visto le immagini e ho capito che non si sarebbe più potuto riprendere. Ha avuto poi la possibilità di fare uscite pubbliche, anche in carcere, e la benedizione Urbi et orbi, ma aveva una brutta cera. Ora preghiamo per un Papa capace di affrontare questo periodo di particolare tensione”.

Il parroco di Palau è a Roma con gli omologhi di Santa Teresa, don Romolo Fenu, e di Cannigione, don Santino Cimino. Con loro 53 pellegrini delle parrocchie La Maddalena, Arzachena, Palau, Santa Teresa, Porto Cervo e Olbia. “Stiamo visitando tutte le basiliche maggiori e c’è stata la coincidenza di trovarci a Roma in un momento così importante”.

Condividi l'articolo