Villa Tamponi, la storia e i misteri della residenza più famosa di Olbia

La storia di Villa Tamponi di Olbia.

La villa Tamponi, immersa nel verde e nel centro di Olbia, è un altro dei più palazzi in stile liberty della città. Fu costruita nel 1870 da Giovanni Antonio Tamponi, un ricco proprietario terriero di Tempio, su due piani come poche ce ne erano a Olbia in quelli anni.

Il parco della villa è ancora immenso: 3 ettari di alberi secolari di differenti specie. Un patrimonio botanico centenario di palme, pini, abeti e tantissima storia. Nel giardino sono presenti anche numerosi resti dell’antica città e del porto romano.

Sono pochi a sapere, infatti, della presenza dei resti di mura di cinta risalenti all’età punica del IV secolo a.C e reperti romani tra cui capitelli e colonne in stile ionico, rinvenuti durante gli scavi dell’Ottocento.

Tanti gli ospiti illustri che hanno soggiornato nella villa, dalla principessa Iolanda di Savoia all’imperatore Guglielmo III di Germania. Anche i Ruffo di Calabria, una delle famiglie della nobiltà italiana più antiche e blasonate, furono ospiti della dimora, per recarsi con i Tamponi alle battute di caccia a Golfo Aranci.

All’interno di quel prestigioso palazzo ci visse l’archeologo anche Pietro Tamponi, appassionato di storia antica, che morì a soli 48 anni per una polmonite batterica contratta durante gli scavi di San Simplicio. Della sua presenza c’è un ritratto della sua gioventù.

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