Le dichiarazioni di Giovanni Pileri e Fabio Lai.
Contestatori fin dalla prima ora della riforma sanitaria regionale, e più in generale della politica messa in atto dall’assessorato di riferimento, i riformatori sardi del coordinamento gallurese alzano gli scudi sul Paolo Merlo contro la scelta di ridurre, a sole 12 ore, la presenza del pediatra nel presidio ospedaliero isolano.
“Non si tiene conto della peculiarità dell’isola di La Maddalena – scrivono in una nota Giovanni Pileri e Fabio Lai – dopo la sospensione del punto nascite e dell’attività della camera iperbarica prendiamo atto della volontà scellerata di far meno del pediatra una volta che partirà il servizio di elisoccorso. Come se non bastasse sembrerebbe che, prima di effettuare il trasporto, le partorienti dovranno sottoscrivere un consenso informato al trasporto della gravida. Tutto questo è assurdo solo immaginarlo”.
“Impensabile che donne incinta in preda alle doglie, e quindi in uno stato di vulnerabilità psicologica e di minore autodeterminazione, possa sottoscrivere tale documento. Per quando riguarda quest’ultimo aspetto – scrivono Pileri e Lai – valuteremo con il gruppo un esposto alla procura della repubblica per i profili di legittimità. Per quanto riguarda i restanti aspetti, ugualmente gravi, ci recheremo a Cagliari per un incontro con i nostri rappresentanti regionali per valutare le azioni da porre in essere per tutelare il diritto alla salute di tutti i galluresi perché il Paolo Merlo non è un problema solo della Maddalena” concludono i riformatori sardi del coordinamento gallurese.