La nuova società comunale dei rifiuti costa cara: a La Maddalena è polemica

Polemica sulla società in house dei rifiuti di La Maddalena.

Le opposizioni del Comune di La Maddalena esprimono perplessita sulla gestione del nuovo servizio di nettezza urbana messo in campo dall’amministrazione la scorsa estate. A far suonare il campanello dall’allarme è stata l’ultima variazione di bilancio da oltre 1.500.000 euro passata con i soli voti della maggioranza, ma che ha segnato due assenze importanti. Quella dell’assessore al Bilancio Claudio Tollis e del presidente del Consiglio comunale Roberto Ugazzi. Secondo i consiglieri di opposizione i servizi sono ancora troppo carenti rispetto alla cifra che l’amministrazione sta destinando alla nuova società in house. Cifra superiore rispetto a quella su cui poteva contare la precedente società che gestiva i rifiuti, ovvero la Ciclat.

“L’amministrazione Montella – afferma il consigliere di minoranza Mauro Bittu – continua a buttare soldi pubblici dentro la società in house. Due questioni mi sembrano urgenti: come mai la Ciclat svolgeva lo stesso servizio con la stessa cifra, ma senza che le venissero regalati i mezzi dal Comune? La seconda è la cifra aggiuntiva, a nostro avviso spropositata. Se sommiamo 1.600.000 euro per l’acquisto dei mezzi, 1.1000 euro che la società incassa in rate mensili, 300.000 euro per bonificare l’ecocentro, 720.000 euro per adeguarne le strutture arriviamo alla cifra di 3.740.000 euro per avere un servizio scadente. A cui si aggiungono 40.000 euro per l’incarico agli avvocati, che hanno redatto lo statuto della società. La cifra totale è di 3.780.000 euro”.

“Per cinque mesi di lavoro ed un servizio scarso – prosegue il consigliere Roberto Zanchetta – l’amministrazione ha impegnato nel giocattolo in house una cifra sproporzionata, anche perché uno dei motivi per i quali si è scelta la gestione pubblica del servizio della nettezza urbana era il risparmio di risorse. Inoltre, non risulta dagli atti determinativi del settore che esista un piano industriale ed un piano tecnico economico a sostegno del contratto di servizio assegnato. Questo è un aspetto che approfondiremo”.

Conclude l’affondo il consigliere Fabio Lai. “Assistiamo all’ennesimo bluff da pokerista di chi punta a durare e non a governare – dichiara – i tanti cittadini che si aspettavano la riduzione della tassa sui rifiuti nel 2019 rimarranno delusi come i commercianti che nel 2017 se la sono vista aumentare del 2%. Le loro tasse sono servite per pagare, in questa prima fase, un servizio insufficiente che ci ha creato un forte danno di immagine soprattutto durante l’estate”.

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