Dalla Tac fuori uso al punto nascita chiuso, i disagi infiniti dell’ospedale di La Maddalena

I problemi dell’ospedale di La Maddalena.

“La Tac fuori uso da oltre 40 giorni, il diritto di partorire negato, i servizi sanitari insufficienti. Raccolgo le proteste di tutti quei cittadini della Maddalena che da anni si sentono abbandonati dal servizio sanitario regionale e le faccio mie con l’obiettivo di unire le forze, le sensibilità, gli intenti di chi crede che non si possa parlare di sviluppo socio-economico della Sardegna senza parlare di buona sanità”. Così i consiglieri regionali dei Riformatori Michele Cossa e Giovanni Antonio Satta denunciano lo stato di difficoltà della sanità maladdenina, in particolare riferimento a tutti i servizi necessari per garantire le cure.

“Il caso della madre maddalenina che non avendo avuto a disposizione una sala parto ha partorito in volo mentre l’elisoccorso cercava di raggiungere l’ospedale di Olbia è emblematico della situazione. La stessa situazione di forte difficoltà, per non dire di pericolo, che denunciano le donne della Maddalena e tutti coloro che ormai da tempo si battono per la riapertura del punto di nascita”.

Quella di garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute per Cossa e Satta deve essere il primo obiettivo : “La riforma sanitaria, che va approvata con urgenza, deve essere l’occasione per rendere più efficiente ed omogenea la rete della sanità pubblica, a partire da quei territori nei quali i servizi sanitari sono insufficienti o stanno addirittura peggiorando. La situazione di doppia insularità che divide la Sardegna dalla terraferma e La Maddalena e Carloforte dalla Sardegna, dev’essere affrontata con strumenti adeguati per arginare gli effetti nefasti che danneggiano due volte la tutela della salute”.

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