Il messaggio ecologista del vescovo da Tavolara: “Dobbiamo essere noi a tramandare il bello”

La giornata di spiritualità sull’isola di Tavolara.

Una giornata diversa dalle altre. Tra il mare turchese e la montagna in granito. L’isola di Tavolara testimone di un importante momento di spiritualità per riflettere sul rapporto tra l’essere umano e la sua tensione ideale per la salvaguardia dell’ambiente naturale.

Nulla è stato lasciato al caso, domenica scorsa, alla giornata di fede, organizzata dall’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo. La messa celebrata dal vescovo, monsignor Sebastiano Sanguinetti, ha aperto al dibattito rapporto tra uomo e natura.

Si è citata la giovane attivista svedese Greta Thunberg. Un punto di partenza per un richiamo biblico a “ciò che Dio ci ha lasciato e il mondo in cui viviamo”. È anche da questa spinta di sostenibilità che la Chiesa vuole ripartire, nell’alveo del messaggio di Papa Francesco.

Alla domanda su quale posizione abbia la Chiesa nei confronti dei nuovi movimenti ecologisti monsignor Sanguinetti ha risposto così: “La visione della Chiesa è che l’uomo deve essere parte del creato, non porsi in posizione di superiorità, come homo sapiens dotato d’intelletto e raziocinio. Deve divenire colui che tramanda il bello, non snaturarlo”.

Una posizione non strettamente fideista, ma che non vuole lasciare alla scienza l’ ultima parola. “Non bisogna avere un approccio egoista – ha proseguito il vescosvo – e pensare che momentaneamente il mondo ci appartenga e che di conseguenza possiamo fare quello che vogliamo”.

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