Pozzi avvelenati e sardità

Lettera al presidente Solinas

Egregio Presidente Solinas,

Le scrivo da questa a volte abusata piazza virtuale anche se queste parole avrei voluto rivolgergliele da quella postazione all’interno del Consiglio regionale che la mia gente di Gallura mi ha regalato l’immenso onore di occupare. Non essendomi ciò consentito a causa degli infiniti ritardi nella costruzione della Sua squadra che, a quasi 50 giorni dal voto espresso dai cittadini sardi, impediscono di accendere i motori della macchina politico-amministrativa della nostra amata isola, sfrutto l’opportunità di questo strumento.

La questione continuità territoriale da lei ereditata è un pozzo avvelenato da due bandi scellerati firmati dalla precedente Giunta Regionale (peraltro osannata da certa stampa nei suoi protagonisti del settore) che ci hanno portato a questa situazione. Il management di Air Italy ha adottato in merito un comportamento subdolo, dapprima sfilandosi dalle rotte sarde con ribassi ridicoli e successivamente rientrando in gioco con l’offerta del servizio da Olbia senza compensazioni per un anno.

Alitalia ha potuto partecipare all’ultimo bando grazie al mancato inserimento nello stesso di paletti che impedissero ad aziende in amministrazione controllata di prenderne parte. E i commissari, chiamati a risanare in qualsiasi modo i bilanci ad un passo dalla liquidazione, si gettano su qualsiasi osso presente sul mercato per spolparne gli ultimi brandelli. Alcuni “paletti di garanzia”, a salvaguardia dei livelli occupazionali del nostro territorio sempre più impoverito, potevano essere messi durante la trattativa “Mater Olbia”, evitando così inopportuni trionfalismi, ora più che mai rivelatisi fuori luogo.

Non possiamo poi nascondere la guerra tra gli Stati Uniti e i cosiddetti “Paesi canaglia” (dei quali fa parte il Qatar). Delta Airlines, la più grande compagnia aerea americana, è socia al 15% dell’attuale cordata che “regge” Alitalia mentre i principi qatarioti acquisendo il 49% di Air Italy possono volare negli States con aeromobili propri ma “italiani” aggirando il divieto. Dentro questo terrificante tritacarne ci sono i 600 dipendenti di Air Italy. Innanzitutto sgombriamo il campo da un equivoco di competenze artatamente dato in pasto alle masse.

Il Ministro non ha alcun potere di revocare la continuità territoriale. Quel potere è Suo e soltanto Suo, Presidente Solinas. E sa benissimo che il decreto di proroga per le tratte da Olbia è già pronto con lo spazio per la Sua firma che la attende. Lei ha invocato un presunto danno erariale derivante dal fatto che, in caso di revoca, lo Stato dovrebbe garantire quelle compensazioni che, per come stanno ora le cose, non è tenuto a corrispondere.

Mi permetto di farLe presente che, a quanto risulta, in questo caso si applicherebbe il principio del “minimum ledere”. Ovvero, ammesso che il danno erariale di cui Lei parla sussistesse, sarebbe molto minore rispetto a quello derivante dal corrispondere la Cassa Integrazione a 600 lavoratori per chissà quanto tempo (senza considerare la bomba sociale che ne deriverebbe con tutti i suoi imprevedibili risvolti). Detto tutto questo Presidente, assessori galluresi (uno già nominato e tre “in pectore”) e colleghi consiglieri di Gallura, Vi esorto a fare davvero fronte comune.

Ma non pretestuosamente contro il Ministro soltanto perché rappresentante della stessa forza politica di cui sono onorato e orgoglioso di far parte. Bensì per i nostri 600 concittadini di Air Italy in primis e per tutti i sardi che hanno diritto ad una continuità territoriale seria. Alla cui costruzione tutto il Consiglio si deve immediatamente mettere all’opera. Perché un anno vola.

E tutti noi abbiamo diritto di volare con tranquillità dalla e per la nostra isolanità. Presidente domattina Lei presiederà un vertice cruciale. Quando si siederà a quel tavolo La invito a pensare a cosa avrebbe fatto al suo posto Emilio Lussu, fondatore di quel Partito Sardo d’Azione in cui Lei crede. Domani vesta la bandiera dei quattro mori. La metta sul suo cuore. Il destino di 600 famiglie sarde è nelle Sue mani.

Ma fa parte della Sua bicicletta. Quella che gli elettori sardi, a larghissima maggioranza Le hanno affidato. E a voi, assessori e consiglieri galluresi, chiedo: facciamo fronte comune per il bene della nostra terra. Io lo sento fortissimo questo impulso. Buon lavoro a tutti. La Gallura e la Sardegna meritano tanto.

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