Perchè adesso ci sentiamo tutti un po’ migranti ai tempi del coronovirus

Cosa dimostrano i fatti di questi giorni.

Chissà cosa ha provato quella signora ligure quando, a Ischia, una cittadina la ha aggredita verbalmente accusandola di portare sull’isola il male che affliggeva il Nord Italia. In fondo anche lei è arrivata con un barcone, in compagnia di connazionali, mentre scappava dal freddo del Nord, alla ricerva di una vita (per una settimana) migliore. Sostanziale, nel poco amichevole colloquio, il fatto che parlassero entrambe italiano e non fosse necessario un mediatore culturale per significare alla malcapitata che avrebbe fatto meglio a starsene a casa sua.

Questo fatto dimostra un po’ di cose. La prima, che c’è sempre un luogo in cui ci si può sentire migranti e rifugiati anche senza esserlo. Gli insegnamenti del “Caporale” come lo chiama un arguto giornalista satirico, hanno fatto presa su quel popolo che lui, tifoso del Vesuvio e nostalgico del suo periodo di attività, auspicava che venissero lavati col fuoco. Gli stessi che gradiscono il Nero che raccoglie il rosso pomodoro (fa tanto Milan) ma a numero chiuso e a costi mooolto contenuti. La seconda, che basta poco per disunire l’Italia unita e rinchiudersi tra i propri relativi confini salvo ricorrere all’attrezzato Nord per ottenere cure all’altezza della propria malattia.

La terza, che una terra che tutti immaginavamo vivesse di turismo e terme potesse farne tranquillamente a meno tanto ci sarà sempre un terremoto su cui speculare per sanare gli abusi edilizi facendo pagare a tutti noi la ricostruzione. Ma c’è un quarto aspetto che non dovrebbe sfuggire. Le Nazioni d’Europa stanno all’Italia come l’ischitana sta alla ligure. Ah i rapporti e le proporzioni: mi sembra di essere tornato in seconda media! Sissignori, le Nazioni, per qualche giorno immuni, hanno trattato l’Italia esattanemte come è accaduto alla signora Genovese senza minimamente pensare che per i virus non ci sono confini siano essi muri o reticolati, dogane o ideologie.

Solo che loro, le Nazioni, avrebbero dovuto mirare lungo e comprendere che l’Italia poteva essere solo d’esempio. Non l’Italia sgarbata e irriverente di Ischia ma l’Italia che affronta il problema, non nasconde i numeri dell’epidemia, cerca soluzioni e forse le trova e si prepara a raccogliere i cocci e a ripartire mentre Spagna e Francia si apprestano a sostituirci nella crescita esponenziale dei casi d’infezione e la Germania e il Regno Unito s’interrogano se sia il caso si continuare a mentire. “Ma come, degli Stati Uniti non dici nulla?” No. Gli USA parlano da soli attraverso il vocabolario ridotto e fanfarone del numero uno. Chi è causa del suo mal…

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