Il dramma di Stella investita e uccisa a Olbia e cosa ci dovrebbe insegnare

Il problema degli attraversamenti pedonali.

Stella non c’è più. I suoi figli dovranno fare a meno di lei e cresceranno nel
ricordo del suo amore. Sembra che abbia rinunciato ad essere accompagnata da una conoscente perchè c’era un servizio di autobus urbani che l’avrebbe riportata a casa.

Come tante altre volte. Chissà quante altre volte, con la luce del sole o nel buio della sera, sarà riuscita a raggiungere la fermata del bus, oggi arricchita di pensilina e panettoni colorati. Chissà quante volte avrà dovuto cercare di farsi notare dagli automobilisti in quelle quattro (!) corsie sprovviste di strisce pedonali e di semaforo.

Si, la signora forse non la avremmo mai conosciuta e oggi farebbe ancora la mamma se la fermata del bus in direzione Murta Maria fosse stata raggiungibile dai clienti del centro commerciale (e da chiunque altro) con delle strisce pedonali ad alta visibilità, meglio se assistite da un semaforo che ne regola l’utilizzo sulla falsariga di quello installato sul water front.

Il codice della strada non vieta, ma di fatto non consente la colorazione dell’asfalto sul quale sono tracciate le strisce pedonali. Sostiene, il Ministero competente, che niente fa risaltare il bianco delle strisce meglio dell’asfalto nero. Ma dice anche, il codice, che per attraversamenti superiori alle due corsie è necessaria un’isola di sosta pedonale transennata.

Mi chiedo se questa piccola spesa possa valere una vita umana. Si affretti il Comune di Olbia a realizzare un attraversamento pedonale sicuro prima che la storia si ripeta.

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