La titolare di un negozio del centro di Olbia racconta il degrado e le tracce di fuoco
di Luisella Scanu
Un’altra notte di degrado nel centro storico di Olbia, il racconto di una commerciante a cui stavano per dare fuoco a una vetrina. In una zona che dovrebbe rappresentare il cuore pulsante della città, ma che secondo molti commercianti sta diventando teatro di criminalità e abbandono. Sonia Ripamonti, titolare del negozio The Green Life in via Cavour, questa mattina ha trovato segni di un tentativo di incendio sulla vetrina della sua attività. Tracce di bombolette bruciate e un vaso quasi carbonizzato testimoniano un episodio inquietante che, secondo Ripamonti, è solo l’ultimo di una serie di atti di degrado. “Le nostre attività dovrebbero contribuire al decoro e alla vitalità del centro storico, e invece ci sentiamo lasciati soli, esposti all’inciviltà e al degrado”, racconta Ripamonti. “Nonostante le nostre denunce sulla situazione critica di piazze e vicoli, l’amministrazione non è intervenuta. Anzi, ci impone regolamenti che ci penalizzano, lasciando l’area priva di adeguati controlli”.
La titolare racconta come episodi di spaccio, vandalismo e bivacco notturno siano ormai comuni. “Aprire il vicolo al traffico ha solo aggravato la situazione. È normale vedere persone in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe, e persino siringhe abbandonate. In un’occasione sono stata seguita fino al parcheggio da individui che cercavano un’occasione per borseggiarmi”.
I problemi del centro storico
Sonia aggiunge che il disagio è condiviso da molti commercianti della zona. “Trovo vergognoso punire le attività commerciali e intralciarle nelle loro attività – continua Sonia Ripamonti -. Bisognerebbe aiutarle e premiare chi decide di mantenere vivo un centro storico, anima di qualsiasi città. Nella città da cui provengo si conoscono bene i quartieri da non frequentare perché frequentati da persone pericolose, ma di certo non è il centro storico. Quest’estate ho sofferto nel vedere persone radunate accanto al vicolo della mia attività, bevendo in barba a un’ordinanza fantasma che impone la chiusura delle attività commerciali alle 20:00, ma permette comunque di acquistare alcolici da asporto altrove. Tutto questo accade sotto gli occhi della polizia urbana, che non può fare nulla fino a quando non si verifica un fatto grave”.
Nonostante tutto, Sonia Ripamonti non intende arrendersi. “Non possiamo aspettare che succeda qualcosa di grave prima di vedere un cambiamento. Nel mio piccolo, cerco di contribuire alla vita culturale di Olbia, organizzando eventi e iniziative per contrastare il degrado e offrire una nuova immagine di questa città.” Le parole di Ripamonti richiamano il bisogno urgente di un cambiamento e di un maggiore impegno da parte dell’amministrazione per proteggere e valorizzare un centro storico che dovrebbe rappresentare il cuore di Olbia, ma che molti oggi vedono come un’area lasciata al degrado e priva del supporto istituzionale necessario