A Olbia il convegno sulla relazione tra diabete e la depressione

museo olbia

L’incontro per la giornata mondiale sulla salute mentale.

Il diabete e la depressione saranno i temi che verranno affrontati nel convegno “Salute mentale e patologie croniche”, organizzato dalla Ats Assl Olbia in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, e in programma a Olbia mercoledì 9 ottobre.

Numerosi studi scientifici hanno evidenziato una correlazione tra diabete e depressione, ma non è chiaro quale delle due patologie si manifesti prima.

Nel 1674 Tomas Willis scopritore del diabete scrisse: “Le afflizioni, la malinconia protratta, la depressione favoriscono questa diatesi malsana”; ma a tutt’oggi non è chiaro se compare prima la depressione e successivamente il diabete o viceversa.

Partendo da questa enunciazione, mercoledì 9 ottobre (con inizio dei lavori 8 e 30), nella sala convegni del Museo Archeologico di Olbia, verrà affrontato il tema del diabete e delle sue complicanze, affrontando gli aspetti nutrizionali e psicologici della patologia, con una particolare attenzione rivolta alle donne e alla gravidanza e quindi al diabete gestazionale.

Le patologie croniche, e in primis il diabete, modificando la qualita’ di vita, condizionano l’intera esistenza del paziente e possono creare dei problemi a livello psichico. Basti pensare che i pazienti diabetici presentano livelli di ansia e depressione maggiori rispetto ai pazienti non diabetici e in questo contesto il sesso femminile è piu’ colpito rispetto a quello maschile.

“In quest’ottica è importante motivare i pazienti nell’aderenza al trattamento della patologia diabetica; diffondere una cultura che stimoli l’acquisizione di comportamenti atti a migliorare la qualità della vita, evitando condotte quali la sedentarietà, cattiva alimentazione, fumo, alcool”, spiega Giancarlo Tonolo, direttore del Servizio di Diabetologia della Ats Assl Olbia, e insieme alla psichiatra Maria Efisia Meloni, responsabili scientifici dell’evento. “La cronicità, e nello specifico, l’impegno che la patologia diabetica impone, impatta negativamente con lo stile di vita del paziente; sostenere nel tempo il cambiamento con tutti gli atti volti al controllo della patologia, necessita di un continuo sostegno motivante che porti i pazienti ad avere fiducia che la loro qualità di vita possa essere sensibilmente migliorata, anche in situazioni che vanno al di là della quotidianità.

E tutti noi siamo impegnati per evitare l’abbandono delle cure dei nostri pazienti, perche i dati a livello mondiale ci indicano che molto spesso i pazienti diabetici abbandonano il percorso terapeutico esponendosi a rischi che talvolta si rivelano irrimediabili, fortemente invalidanti”, aggiunge Tonolo.

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