Olbia e Ozieri, due comunità unite nell’ultimo abbraccio a Gioele

Olbia e Ozieri unite in un solo abbraccio per Gioele

Olbia e Ozieri si sono unite in un abbraccio di dolore e commozione per dare l’ultimo saluto a Gioele, un bambino di soli 9 anni che ci ha lasciato troppo presto, in circostanze tragiche, il 14 settembre. La chiesa di San Ignazio da Laconi, gremita fino all’inverosimile, ha accolto la famiglia, gli amici e tanti cittadini, raccolti in preghiera per stare vicino a Gioele e ai suoi genitori, Antonella e Ivan, spezzati da una perdita così grande.

Presso l’altare la piccola bara bianca, ricoperta da rose bianche e girasoli. Intorno, si stringevano amici e compagni di scuola, e i piccoli colleghi dell’Olbia Calcio. Tra i presenti, anche i compagni della palestra di Judo, che lo ricordano come un bambino dolce e volitivo, sempre pronto a dare il massimo. “Il tuo sogno sportivo si è infranto ma sarà la grande famiglia del Kan Judo Olbia a tenerlo vivo nei decenni a venire”, questo il messaggio nel grande striscione che attendeva Gioele sul sagrato della chiesa.

Gioele amava la vita, e lo dimostrava in ogni sorriso, in ogni partita, in ogni momento trascorso con gli amici. Si era recato a Ozieri, città dei parenti materni, in occasione della festa patronale, sperando di assistere al concerto del suo idolo, Fedez. Un sogno che purtroppo non si è potuto realizzare.

I due sindaci in chiesa

Alle esequie erano presenti anche i sindaci di Ozieri e di Olbia, Marco Peralta e Settimo Nizzi, uniti nel dolore insieme alla famiglia e ai tantissimi cittadini. La funzione è stata celebrata da Padre Amedeo Salis, frate cappuccino, le cui parole sono state come un abbraccio, un tentativo di dare un po’ di sollievo ai cuori spezzati: “Che bello, caro Gioele, saperti davanti a Dio… Chiedi a Gesù di consolare papà e mamma, i tuoi cari e tutti noi, perché è dura e abbiamo bisogno di te, ma sappiamo che possiamo farcela perché tutto è possibile a Dio”. Un messaggio di speranza e fede, in un momento in cui la disperazione sembra insopportabile.

La chiesa risuonava dei cori dei bambini, che hanno portato in dono delle rose bianche. All’uscita, i giovani compagni di judo di Gioele lo hanno salutato con un gesto semplice ma toccante: il cielo si è riempito di palloncini bianchi, liberati al suono di “A modo tuo” di Elisa, una canzone che, per il suo significato, ha contribuito a commuovere ogni cuore presente.

L’ultimo viaggio di Gioele è stato accompagnato da un gesto che avrebbe sicuramente fatto brillare i suoi occhi: il rombo potente delle motociclette, un suono forte, quasi a voler esprimere tutto ciò che le parole non riuscivano a dire. “Ciao campione, a presto in Paradiso” sono state le parole ultime pronunciate in sua memoria, un saluto per affrontare insieme un dolore incancellabile.

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