A Olbia la raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale

La raccolta firme a Olbia.

Con Marco Cappato l’11 agosto alle ore 17 parte a Olbia  la raccolta firme in piazza per  il referendum per l’eutanasia legale. Da domani 10 agosto si potrà già firmare In Corso Umberto davanti alla Biblioteca Simpliciana.

Iniziata presso l’ufficio elettorale del Comune e proseguita con successo  presso la Casa del Popolo con 150 firme in poche ore, la raccolta firme scende in strada dove cittadini e turisti potranno dare il loro apporto con la semplice presentazione di un documento d’identità dalle 19 alle 21 fino al 14 agosto. “Stiamo organizzando il tavolo anche per i giorni successivi – dicono gli organizzatori – ma non è facile reperire ogni giorno gli autenticatori firme necessari”

Il Referendum “Liberi fino alla fine” si propone di abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l’introduzione dell’Eutanasia Legale in Italia, interpretando il volere di migliaia di malati. La raccolta firme è partita lo scorso 17 giugno e punta a raccogliere 500.000 adesioni entro il 30 settembre. Le firme fino ad oggi ottenute ammontano a 350.000. In generale sarà possibile aderire alla campagna anche presso avvocati e notai registrati: il loro ruolo è infatti fondamentale nell’ambito della raccolta firme perché hanno la facoltà di autenticarle, insieme a cancellieri, parlamentari,  consiglieri comunali, consiglieri regionali e dipendenti comunali.

Il referendum è stato depositato su iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione. Il testo prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (“omicidio del consenziente”), che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per “eutanasia attiva” (sul modello olandese o belga). In caso di approvazione, si passerebbe dal modello dell’”indisponibilità della vita”, al principio della “disponibilità della vita” e dell’autodeterminazione individuale, già introdotto dalla Costituzione, ma che deve essere tradotto in pratica anche per persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale (per i quali è invece intervenuta la Corte Costituzionale con la sentenza Cappato – Antoniani).

Sarà possibile ora apporre la propria firma digitale di adesione al referendum anche con firma elettronica qualificata, un altro successo dell’associazione Luca Coscioni.  “Una riforma storica, una vittoria della democrazia . Con la firma digitale il referendum torna ai cittadini”.

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