Protesta contro il caro traghetti a Olbia: “Pronti ad accamparci per farci ascoltare”

La protesta al porto di Olbia.

“Il sit-in di oggi al porto di Olbia contro il caro traghetti, cui la nostra isola insieme al resto d’Italia sarà soggetta con l’entrata in vigore del trattato europeo che verte sulla riduzione della presenza di zolfo nell’atmosfera, ha dato dimostrazione della coesione e perseguimento del medesimo obbiettivo politico che speravamo veramente di vedere”.

Commenta così il capogruppo Lega in Regione Dario Giagoni, che aggiunge: “In questa battaglia non abbiamo fatto, ne vogliamo fare, distinzione tra maggioranza e opposizione, tra destra e sinistra. Oggi al porto di Olbia l’unica bandiera che avvolgeva tutti noi era quella dei quattro mori, perché questa è la battaglia di tutti i sardi e per tutti i sardi”.

“Il governo centrale – prosegue il consigliere – ha il dovere di ascoltare le nostre richieste, che grazie all’impegno del nostro assessore ai trasporti, Giorgio Todde, giungono congiuntamente a quelle del collega siciliano. Il governo italiano ha il dovere di applicare l’articolo 11 del trattato, che prevede la messa a disposizione di finanziamenti utili per evitare che gli aumenti ricadano, come sempre, sulle spalle dei cittadini ad opera di tutti gli stati membri. Il governo italiano ha, inoltre, il dovere di mettere a disposizione in tutti i porti l’energia elettrica a tutte le navi in ormeggio al fine di evitare che quest’ultime restino in moto, esattamente come previsto nella trattativa”.

La manifestazione di oggi è stata solo l’inizio. Infatti, per il 16 gennaio l’assessore Todde ha già convocato una riunione in cui incontrerà i sindacati degli autotrasportatori e i rappresentanti delle compagnie di navigazione, oltre ad aver sollecitato un immediato incontro e intervento, unitamente al collega siciliano, al Ministro De Micheli. “Qualora questa richiesta dovesse cadere nel vuoto non ci arrenderemo, anzi, siamo pronti a manifestare sotto il dicastero, e se necessario ad accamparci sino a quando il sacrosanto diritto dei sardi a una mobilità al giusto prezzo non verrà rispettato”, conclude Giagoni.

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