La disavventura di una famiglia di Olbia.
Ventidue giorni in casa con il coronavirus senza avere notizie dall’Ats. E’ l’odissea che sta vivendo una famiglia di cinque persone a Olbia, positiva dal 31 marzo scorso.
La famiglia risulta ancora positiva e lamenta il fatto che dall’azienda sanitaria non risponde nessuno. I genitori, inoltre, non potendo andare a lavorare, non hanno nessun foglio per giustificare la loro assenza. Nella disperazione, hanno provato a muovere mari e monti. La famiglia infine è stata solo assistita dalla guardia medica, che ha controllato la saturazione dell’ossigeno. “Sono stati gentili e molto presenti, ci hanno curato poiché avevamo la saturazione a 83 e stavamo malissimo – racconta Paola D., 43 anni –. Abbiamo dovuto comprare noi tre saturimetri a nostre spese”.
“Sono delusa dal sistema – ha proseguito la donna –, abbiamo chiamato i numeri a disposizione invano. Non si può pensare solo ai vaccini, ma bisogna tenere presenti anche le persone che si trovano isolate a casa, che è fonte di stress e senza poter giustificare l’assenza da lavoro si rischia anche il posto”.