Anche a Olbia i rimborsi della Regione per i voli
La Regione annuncia con orgoglio l’estensione dei rimborsi per i voli dall’aeroporto di Olbia e dagli altri scali sardi. Ma dietro i proclami dell’assessora ai Trasporti, Barbara Manca, si celano le annose contraddizioni che caratterizzano la politica del governo regionale. Con la delibera di Giunta n. 4/30 del 22 gennaio 2025, la Regione ha deciso di riproporre una misura nata sperimentalmente nel 2023 con la giunta Solinas, prorogando le scadenze e ampliando i rimborsi sui biglietti aerei per i residenti. Una misura che, almeno sulla carta, dovrebbe abbattere i costi dei trasporti e favorire la mobilità. Tuttavia, non mancano le critiche sulla reale efficacia del provvedimento.
Se fino al 2024 gli aiuti erano riservati a giovani sotto i 26 anni e agli over 65, ora il rimborso è disponibile per tutti i residenti sardi. Certamente un’ottima notizia ma ci sono limitazioni: si devono spendere più di 100 euro a biglietto e poi bisogna sapersi districare tra i moduli e le scadenze della piattaforma regionale SardegnaTrasporti. Il termine perentorio per presentare la domanda è il 31 marzo dell’anno successivo al volo. Per i voli tra dicembre 2023 e giugno 2024, il rimborso varia tra 25 e 75 euro, mentre per i voli dal 1° luglio 2024 si passa a un contributo del 25% sul costo del biglietto, fino a un massimo di 125 euro per tratta. Numeri che fanno colpo nei titoli, ma che rischiano di rivelarsi un semplice contentino, considerando i costi stellari dei biglietti aerei da e per l’isola.
La continuità è esclusa
Come sempre, infatti, la Sardegna continua a essere un’isola “a metà”. Le tratte in regime di continuità territoriale, come quelle per Roma e Milano, restano escluse da queste agevolazioni. E per chi viaggia verso altre destinazioni europee o nazionali, i rimborsi promessi non sono neppure lontanamente sufficienti a coprire le differenze abissali rispetto ai costi di chi vive e viaggia nel continente. Insomma, una misura che rappresenta un aiuto davvero minimo e non risolve il problema strutturale dei trasporti sardi.
Il sistema dei rimborsi, pur apprezzabile, sembra mancare di una reale efficacia nel rispondere ai bisogni concreti dei sardi. I dati parlano di un aumento delle richieste passate da mille a oltre 12.000 nel giro di pochi mesi, ma nulla si sa ancora dei tempi di gestione delle domande, cioè in quanti siano riusciti ad avere il rimborso e in che tempi. Inoltre, non è chiaro quanto queste agevolazioni peseranno sulle casse pubbliche e, di conseguenza, sui contribuenti sardi.
In sintesi, la Giunta regionale propone questa misura come una grande conquista per la Sardegna, ma la realtà racconta altro. Una popolazione costretta a destreggiarsi tra biglietti sempre più cari e rimborsi che sembrano difficili da ottenere. La verità è che, finché non ci sarà un piano serio per abbattere i costi dei trasporti aerei e garantire una vera continuità territoriale, iniziative come questa saranno solo un cerotto su una ferita aperta. Per il momento, la Sardegna resta lontana. Non solo geograficamente, ma anche politicamente.