Pericolo alluvioni, l’impasse di Olbia tra canali e gallerie

Il Comitato Salva Olbia sul rischio idrogeologico.

“Non riusciamo a capire come si possa affermare, da una parte, di voler rispettare gli impegni presi in campagna elettorale, netto No al Piano Mancini e, dall’altra, sostenere l’esigenza di individuare un percorso che rimetta in discussione solo una parte di quello stesso piano, senza buttare via il resto”.

Il comitato “Salva Olbia”, attraverso il suo portavoce Flavio Lai, pone l’accento sulla questione dei rischi idrogeologici di Olbia e dei problemi mai risolti. La rinuncia alle vasche tout court, spiegano dal comitato “si traduce, necessariamente, in un ulteriore allargamento dei canali esistenti”.

Perché non è stata spesa una sola parola sul confronto fra le soluzioni che prevedono di deviare fuori città l’acqua eccedente la portata degli attuali canali?, si chiede il gruppo di cittadini.

Che sottolinea come i 10 chilometri di canali “quasi tutti a cielo aperto della soluzione Studio d’Equipe rispetto ai 13 chilometri di gallerie della soluzione Technital, non sembrano essere cosa di poco conto, in special modo se si considera che la prima prevede di raccogliere 60 metri cubi di acqua al secondo in più, altrimenti destinati all’abitato, e che verrebbe a costare 100 milioni di euro in meno, utilizzabili per riqualificare i canali attuali ed i quartieri da essi attraversati”.

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