“Scienza in piazza”, un premio Oscar per la quarta edizione a Olbia

Quarta edizione di “Scienza in piazza” a OIbia, si parte da ChatGpt

La quarta edizione di Scienza in Piazza ha trasformato il Museo Archeologico di Olbia in un palcoscenico per la divulgazione scientifica. Grazie all’entusiasmo di studenti, insegnanti e ospiti di caratura internazionale. Tra exhibit interattivi e spazi di apprendimento, spicca la conferenza “Hal 9000 sogna ChatGPT? Un’odissea ragionata nelle possibili Intelligenze Artificiali”, che ha attirato l’attenzione degli appassionati di tecnologia, cinema e filosofia.

Protagonisti oltremodo attesi della giornata sono stati Fabrizio Funtò, filosofo del linguaggio e innovatore tecnologico, autore del libro Il ricatto del gambero: dai ribelli del 68 ai mostri del metaverso. e Anthony La Molinara, regista, animatore, musicista, scrittore, pittore e scultore, vincitore dell’Oscar per gli effetti speciali di Spider-Man 2. Tra i suoi lavori più celebri si annoverano “Toy Story” e “Stuart Little”. Ha inoltre contribuito allo sviluppo di “Avatar”. I due esperti hanno offerto una prospettiva unica sull’intelligenza artificiale, intrecciando riflessioni filosofiche e applicazioni pratiche in settori come il cinema e i videogame.

L’intelligenza artificiale e la sua influenza

Fabrizio Funtò ha aperto la conferenza con una riflessione su HAL 9000, l’iconico computer senziente di 2001: Odissea nello spazio, descritto come un precursore delle attuali AI. “HAL era programmato per essere infallibile, ma proprio questa perfezione lo ha portato a tradire l’uomo”, ha spiegato Funtò, sottolineando i dilemmi etici e le sfide che oggi affrontiamo con modelli come ChatGPT. “Non dobbiamo temere l’AI, ma dobbiamo interrogarci sul suo uso corretto”. Anthony La Molinara, invece, ha portato il pubblico dietro le quinte del cinema, svelando come l’intelligenza artificiale stia cambiando il modo di creare effetti visivi. “L’AI può aiutare, ma non può sostituire la creatività umana. Non possiamo ancora girare un intero film con l’intelligenza artificiale,” ha dichiarato. L’autore ha mostrato video esclusivi, dimostrando come le AI stiano già influenzando la progettazione delle scene e gli effetti speciali, senza però eliminare la parte umana.

Funtò, con il suo background di innovation designer e le collaborazioni con aziende come Activision/Blizzard, ha spiegato in modo ineccepibile ad una sala gremita di giovani studenti il funzionamento delle intelligenze artificiali, il loro sistema di apprendimento e il loro potenziale in ambiti come i videogiochi e la realtà virtuale ma anche nel mondo del lavoro.
La Molinara, ha parlato di se, del suo legame con l’Italia e con la Sardegna e dei progetti futuri. Tra questi, la trasposizione cinematografica de La Madre di Grazia Deledda, che vedrà protagonisti Jennifer Connelly, Anthony Hopkins e Caterina Murino. “L’AI può facilitare alcune fasi della produzione, ma è l’arte a dare anima al film,” ha sottolineato.

L’assessora Serra

“Grazie a tutti gli studenti che stanno partecipando attivamente alla 4ª edizione di Scienza in Piazza e a tutti gli insegnanti e referenti scolastici che li hanno coinvolti,” ha dichiarato il vicesindaco Sabrina Serra. Ha poi ricordato con emozione le umili origini dell’evento: “Questa manifestazione nasce come una scommessa: nella piazzetta di fronte al museo, eravamo solo quattro bancarelle… e abbiamo deciso di attuarla.” Da quei primi passi, l’evento è cresciuto esponenzialmente, attirando sempre più scuole da tutta la Sardegna, con adesioni da Sassari, Arzachena, Tempio e altre località. Sabrina Serra ha anche evidenziato quanto sia gratificante ricevere richieste da nuove aree della regione, un segno che Scienza in Piazza sta diventando un punto di riferimento per tutta l’isola.

Ha espresso particolare gratitudine alla prof.ssa Carbone, definendola una figura insostituibile per il successo dell’iniziativa: “Senza di lei, Scienza in Piazza non potrebbe esistere”. Per la prof.ssa Carbone sono gli studenti i veri protagonisti della manifestazione. “La loro passione trasforma queste sale in luoghi di incontro e apprendimento. Sono loro la speranza per il futuro”, ha commentato la professoressa”.

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