La denuncia sulla situazione della scuola Deffenu di Olbia.
“L’ambiente scolastico deve essere accogliente e sicuro, le condizioni igieniche, di sicurezza dei locali e dei servizi devono essere tali da garantire una permanenza a scuola confortevole per gli studenti e il personale docente e ATA”. A sancire questa affermazione è la Carta dei servizi scolastici, nel decreto ministeriale del 7 guigno del 1995.
“Pare invece che a Olbia, nel 2019, e precisamente all’istituto Deffenu, la situazione in cui son costretti a fare lezione i ragazzi della terza classe del Nautico sia ben diversa – afferma la coordinatrice della Lega di Budoni Annalisa Manca -. Non essendoci la capienza per accogliere tutte le classi, in considerazione del fatto che sono stati istituiti 2 indirizzi in più, gli studenti sono costretti a seguire le lezioni in condizioni totalmente disagiate e inadeguate”.
La coordinatrice racconta: “I primi tre giorni della settimana nomadano quotidianamente da una classe all’altra. Il giovedì e il sabato cambiano aula ogni lezione e il venerdì, addirittura, come da convenzione scolastica, i genitori devono accompagnare i propri ragazzi a fare lezione presso la Lega Navale all’interno di una classe di fortuna sotto un tendone plastificato in balia delle intemperie e senza riscaldamento”.
“Nonostante le ripetute richieste dei genitori e degli studenti, ormai stremati da una situazione invivibile, al dirigente scolastico per avere un incontro e cercare di rimediare alle evidenti mancanze, a tutt’oggi non sono pervenute risposte in merito – continua Manca -. Questa situazione va ad incidere pesantemente sull’andamento delle lezioni e sulla resa dei ragazzi, andando a lenire quello che è il diritto allo studio e i fondamentali parametri ministeriali”.
“La materia di sicurezza nella scuola è talmente complessa che spesso i genitori, studenti e personale scolastico, non sanno realmente da che parte cominciare per far valere i propri diritti. Da genitore vorrei che anche i nostri figli avessero uguale diritto a un normale svolgimento delle lezioni in classi confortevoli e adeguate, come la normativa prevede”, interviene Patrizia Demelas, militante della Lega e mamma di uno studente.