Ex sindaco di Palau assolto, il parroco si chiede: “Chi gli restituirà 7 anni di sofferenza?”

Il parroco di Palau interviene sull’assoluzione dell’ex sindaco

Tra il suo compleanno e i vent’anni dalla sua ordinazione, il parroco di Palau interviene sulla vicenda giudiziaria dell’ex sindaco. Don Paolo Pala si pone delle domande all’indomani dell’assoluzione di Francesco Pala, della sua vice Maria Piera Pes e degli altri imputati. Mentre spegne 48 candeline riflette sulle sofferenze inflitte dal procedimento giudiziario, con un pensiero a chi lo ha generato. Da una parte è felice per il lieto fine e dall’altra preoccupato per l’intera vicenda e per il futuro.

Le domande di don Paolo Pala

“Chi restituirà a questi onesti cittadini 7 anni di sofferenza personale, familiare e professionale? – si chiede don Paolo -. Chi cancellerà quell’onta di sospetto che comunque sempre aleggia nei confronti di chi, suo malgrado ed innocentemente, è incappato nelle maglie della giustizia? Chi si assumerà le responsabilità di un’azione giudiziaria iniziata e portata avanti con leggerezza e non curanza del bene delle persone, della loro onorabilità e del bene di un’intera comunità, offesa nella sua identità e vita democratica?”. Don Paolo chiede “chi potrà ancora aver fiducia totale nella magistratura inquirente e nelle forze dell’ordine che sembra abbiano difficoltà ad operare un corretto ed indispensabile iniziale discernimento giudiziario?”.

Chi, nelle nostre piccole realtà, avrà ancora il coraggio di mettersi in gioco per il bene comune, sapendo che si rischia quotidianamente una denuncia per presunte scorrettezze che, spesso o nella quasi totalità, si rivelano infondate e inventate? Chi ancora avrà il coraggio di affrontare con livore una competizione elettorale, dividendo effettivamente ed affettivamente una comunità, sapendo che siamo tutti nella stessa barca e che qualsiasi gruppo di cittadini eletto ad amministrare rappresenta tutta la comunità per volontà democratica?”

“Ai nostri compaesani e non, prosciolti, l’abbraccio e l’augurio di un rinnovato entusiasmo per la vita.
A chi ha scatenato tutto ciò l’augurio di una profonda riflessione e revisione di vita – conclude don Paolo Pala -. A chi addirittura, a suo tempo, ha gioito, una carezza compassionevole perché della vita proprio non ha capito nulla“.

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