Bricofer cambia il contratto dei dipendenti, sindacati pronti alla mobilitazione

Il contratto dei dipendenti Bricofer.

Lo stesso lavoro, quello di sempre, ma con meno salario, meno permessi e meno diritti, con un contratto diverso e in una società diversa ma molto simile a quella di prima: succede ai lavoratori della Bricofer, 70 fra i punti vendita di Sassari, Olbia, Nuoro, Sanluri, Carbonia e Cagliari, hanno dovuto accettare condizioni peggiorative, pena il mancato passaggio da una società all’altra.

La denuncia è della Filcams Cgil regionale, che ha contestato formalmente quanto sta avvenendo nei negozi Bricofer e diffidato le società coinvolte dal procedere nel cambio di contratto: “È una situazione inaccettabile che stiamo seguendo anche insieme alla Filcams nazionale – ha detto la segretaria regionale Nella Milazzo -. Purtroppo, prima ancora che nei punti vendita in Sardegna, quello schema è stato imposto in altre aree d’Italia“.

Insomma, o il lavoratore o la lavoratrice firma il contratto peggiorativo – non più quello del commercio, siglato dai sindacati più rappresentativi ma quello Cisal, senza quattordicesima e con un taglio di oltre quattromila euro all’anno – oppure resta senza contratto: queste le condizioni sostanzialmente imposte, da un giorno all’altro, con una comunicazione inviata direttamente ai singoli, senza alcun contatto con il sindacato.

“Oltretutto, l’azienda promette che lo stipendio non cambierà – aggiunge Nella Milazzo – ma di fatto il lavoratore è costretto ad accettare un contratto che ha condizioni economiche e normative molto diverse e molto meno convenienti“. Il risultato è che il datore di lavoro comprime i diritti e risparmia sulle spalle dei lavoratori che continuano a svolgere la stessa attività di sempre ma con meno salario.

Sulla vertenza interviene anche il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante: “La spregiudicatezza dell’azienda non ci coglie del tutto di sorpresa perché siamo già stati impegnati in vertenze simili che ci hanno visto contrastare con successo tentativi analoghi di ridurre i diritti stabiliti dalla contrattazione collettiva sostituendola con contratti pirata”.

È chiaro che anche in questo caso “sarà fatto quanto necessario – concludono Cgil e Filcams – per impedire il peggioramento delle condizioni salariali e normative e evitare l’adozione di un contratto stipulato da organizzazioni sindacali e datoriali prive di effettiva rappresentanza, con l’unico obiettivo di fare dumping contrattuale a sfavore del lavoro, dei salari, dei diritti”.

Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura