Tempio, un omaggio a Fabrizio De André: i versi di Bocca di rosa accompagnano in piazza Faber

I versi di De André in via Piave.

Tempio si arricchisce con le frasi di Fabrizio De André, i versi di Bocca di rosa accolgono i passanti all’ingresso di via Piave per condurli verso Piazza Faber e le vele che Renzo Piano ha dedicato all’amico cantautore. Presto tutti e quattro gli ingressi a Piazza Faber saranno sormontati dai versi di De André, creando quasi dei portali, attraverso cui entrare nella parte della città che Tempio ha dedicato a Fabrizio De André. Via Vittorio Veneto ha già i suoi versi: sono le parole di Il Pescatore ad accogliere i passanti che si inoltrano nel centro storico arrivando dal tratto più esterno di corso Matteotti

Si trova all’ingresso di via Piave, tra piazza d’Italia e il corso Matteotti, la nuova installazione con cui Tempio rende omaggio a Fabrizio De André, il cantautore genovese che ha amato la città e che i tempiesi hanno accolto e ricambiato. Alcuni versi di Bocca di rosa, una delle sue più famose canzoni, sono stati appesi all’imbocco di una delle vie che conducono verso piazza Faber.

Un legame forte quello che unisce la città al cantautore genovese. Fabrizio De André e Dori Ghezzi arrivarono a Tempio nel 1973 acquistando la tenuta dell’Agnata, dove si trasferirono. Da allora la sua casa fu Tempio, i tempiesi la sua comunità. De Andrè amò sempre Tempio e la Sardegna, anche dopo i tristi eventi del 1979, quando lui e Dori Ghezzi furono vittime della drammatica stagione dei sequestri. La sua casa era sempre aperta agli amici, senza distinzioni, dai più famosi personaggi dello spettacolo e della cultura come Renzo Piano, Beppe Grillo e Fernanda Pivano alla gente comune, come il suo amico e fattore Filippo Mariotti. De André visse dentro la Sardegna, insieme alla gente comune, imparò il gallurese e vi scrisse alcune canzoni, come Monti di Mola e Zirichiltaggja. Anche per questo fu amato dai tempiesi.

I versi di Bocca di Rosa e delle altre canzoni sono solo l’ultimo omaggio che Tempio ha dedicato al suo amato Faber, in questo caso promossa inizialmente dalla Bottega del Commercio equo e solidale e a cui si sono aggraggati diversi commercianti del centro storico, compresa La Tempio Laser che ha inciso le scritte. Un’iniziatiavia che si aggiunge al festival che ogni anno gli viene tributato, alla piazza che porta il suo nome e in cui fanno ombra Le Vele che l’archistar Renzo Piano ha regalato alla città in onore del suo amico. E ancora lo spazio Faber, con le sue foto e il murales a lui dedicato da Simone Sanna.

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