Arzachena, la proposta di sospensione del Puc
Ad Arzachena la versione preliminare del Puc, il Piano urbanistico comunale, è stata approvata in un blitz in pieno agosto. Il Puc, generalmente, è uno degli strumenti istituzionali più impattanti per una comunità, in quanto determina le disposizioni d’uso delle diverse aree del territorio. Per questo motivo, è doveroso sviluppare un dibattito, coinvolgendo tutte le parti in causa, inducendole alla riflessione e alla partecipazione. Nel caso di Arzachena, in particolare, l’approvazione del Puc è uno degli eventi più importanti degli ultimi quarant’anni, che, però, non avrebbe visto il coinvolgimento né della comunità né dei consiglieri. Per questo motivo, Rino Cudoni, Fabio Fresi e Francesca Pileri hanno proposto una sospensione dell’adozione del Piano in funzione di molte violazioni di legge. Violazioni seguite nella procedura adottata dall’assessore all’Urbanistica e al Demanio, Alessandro Malu.
I consiglieri di minoranza, in particolare, hanno denunciato poca trasparenza, dovuta anche alla mancata consegna delle carte in tempi utili. Questo non gli avrebbe permesso, come si apprende dalla proposta di sospensione, “di effettuare una disamina approfondita proporzionata all’importanza dell’atto da approvare”. In generale, secondo loro, si nota uno scarsissimo interesse per le possibilità di sviluppo del centro urbano, in netta contrapposizione con le scelte fatte nelle frazioni. “Noi – conclude Fresi – volevamo essere consapevoli di quello stavamo votando e il perché di alcune decisioni che sono state prese e che riguardano anche le generazioni future. L’amministrazione ha fatto delle scelte discrezionali delle quali si sta assumendo la responsabilità”.
Le critiche alla maggioranza sul Puc
A stupire, la fretta con cui si è voluto approvare il Puc, nella disinformazione generale. “Questa fretta – afferma Fresi con sarcasmo durante il consiglio – è sicuramente stata dettata dal grande interesse dell’amministrazione per la comunità. Perché non voglio nemmeno pensare che le istituzioni si siano piegate agli interessi di privati che stanno portando avanti le proprie operazioni immobiliari”. “Un altro punto oscuro – spiega Fresi – è la riunione tenutasi verosimilmente a luglio in aula consiliare. Durante questo incontro un gruppo di cittadini, imprenditori e consiglieri comunali avrebbe visionato in anteprima delle bozze di disegni. Disegni che il 2 di agosto sono poi diventati proposte”.
Dopo questa fase preliminare del Puc, attraverso cui l’amministrazione di Arzachena si conforma al piano paesaggistico regionale e a quello di assetto idrogeologico, se ne aprirà un’altra. Durante questa seconda fase, i cittadini, i soggetti competenti e quelli coinvolti potranno avanzare le proprie considerazioni entro 60 giorni dalla pubblicazione nel bollettino ufficiale della Regione. Altre fasi successive, invece, prevedono la partecipazione di altri enti, tra cui la Regione stessa. Sarà la cooperazione con quest’ultima a condurre all’adozione conclusiva del Piano.