L’anno della pandemia colpisce duro il mercato del lavoro: oltre il 20% delle assunzioni in meno a Tempio e Olbia

centro Olbia

I dati dell’Aspal sul lavoro in Gallura.

Un 2020 nero per il mercato del lavoro in Sardegna che fa registrare un calo netto degli occupati (-27%) e un aumento importante degli inattivi (+28%). Un dato quest’ultimo degli inattivi che fa comprendere come molte persone molte persone, scoraggiate dalla situazione, non solo non hanno più lavoro ma hanno persino rinunciato a cercarlo. Le donne e i giovani sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto in termini di occupazione aggravando un dato già negativo.

È questo ciò che emerge dal report stilato dall’Osservatorio sul mercato del lavoro dell’Aspal. Preoccupano i dati della Gallura, dove il centro per l’impiego di Olbia fa registrare un -24% e Tempio un -20%

La crisi non ha ovviamente colpito in modo uniforme tutto e tutti.  Alcuni territori sono stati colpiti in maniera più pesante di altri. Dai raffronti a livello provinciale emerge che Sassari, forse per il peso che in questo territorio ha il settore turistico, è la provincia che ha i dati peggiori: -11% di occupati, +15% di inattivi.

I settori che hanno subito un calo percentuale più marcato delle assunzioni sono quelli che necessitano della presenza fisica del cliente come alberghi e ristoranti, attività artistiche. Il settore agricoltura e pesca mantiene gli stessi livelli di assunzioni del 2019 e due settori addirittura crescono: servizi domestici e servizi finanziari (quest’ultimo è cresciuto del 23% come numero di assunzioni segno che per far fronte alle ristrettezze della crisi, molte famiglie e imprese sono state costrette a ricorrere al credito in misura maggiore che in passato). 

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