Carriera alias nelle scuole, protesta il Popolo della famiglia: “Propaganda trans”

carriera alias

Le polemiche sulla carriera alias.

Un corso rivolto ai docenti su come affrontare l’identità di genere nelle scuole mette in allerta le associazioni cattoliche locali. La ”carriera alias”, questo è il nome del corso formativo che è tornato al centro del dibattito perché garantisce la possibilità agli studenti di poter essere chiamati con un nome idoneo alla propria identità di genere.

In particolare, il Popolo della Famiglia e l’associazione “Voglio la mamma”, hanno messo in atto anche in Sardegna una campagna informativa contro quella che definiscono ideologia di genere. Sarebbero infatti 191 scuole superiori in Italia ad aver attivato la carriera alias.

Con la carriera alias, i ragazzi che non si identificano con il proprio sesso biologico hanno di cambiare i documenti scolastici inserendo un nome che corrisponde al genere percepito. Questo, secondo il Popolo della Famiglia, dà avvio alla fase di transizione.

Antonello Deiana, coordinatore per il nord Sardegna del Popolo della Famiglia, l’ha definita senza termini una propaganda transgenderista. “Così facendo danneggiano ulteriormente le persone fragili, illudendole che con un travestimento o ricorrendo ad un intervento farmacologico con gravi effetti collaterali o addirittura con un’operazione mutilante di chirurgia plastica, possano risolvere le loro fragilità – spiega – I ragazzi vanno aiutati a fare chiarezza nella loro confusione, non assecondati nell’errore. Questo dovrebbe essere il vero compito delle scuole, partendo dalle elementari sino ad arrivare all’università”.

Dunque, secondo il Popolo della Famiglia Sardegna, il trattamento della “disforia di genere” ha creato dei danni nei paesi dove questi interventi sono proposti a ragazzi in età di sviluppo. “Da un percorso di transizione sociale – spiega meglio Barbara Figus, coordinatrice del Popolo della Famiglia Sardegna – ormonale e chirurgica non si torna indietro mentre il danno psicologico è devastante e quello fisico definitivo. Invito tutti ad una riflessione: È questo che vogliamo per i nostri figli? Siamo preoccupati non intolleranti. La carriera alias rappresenta una forzatura sotto il profilo normativo e quello scientifico, interferendo, inoltre, con la naturale risoluzione dei conflitti e delle incertezze che sono propri dell’adolescenza.”

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