Stop arrampicate, nasce il comitato “Tavolara Libera”

Le richieste del Comitato Tavolara Libera.

L’ordinanza del sindaco, Settimo Nizzi, che vieta le arrampicate a Tavolara per una questione di sicurezza ha scatenato tantissime polemiche. Prima la mozione del gruppo consiliare del Pd, per chiedere il ritiro dell’ordinanza, a favore di soluzioni come la messa in sicurezza del luogo, poi il ricorso delle guide al Tar della Sardegna. A pochi giorni di distanza dall’ordinanza, a tutela della fruizione libera, sicura e consapevole dell’isola è nato il Comitato “Tavolara Libera”.

LEGGI ANCHE: Tavolara, stop alle escursioni: le guide pronte al ricorso al Tar

Il comitato, attivo sui social, è nato a seguito dell’ordinanza sindacale n. 28 del 13 maggio 2025, che impone il divieto permanente di accesso alla cima dell’isola di Tavolara, nasce il Comitato “Tavolara Libera”. E’ formato da Guide escursionistiche che da anni operano sull’isola nel rispetto delle persone, della natura e della sicurezza.

Il Comitato ritiene che ”l’ordinanza, motivata da ragioni di pubblica incolumità, finisce per colpire indistintamente una delle esperienze escursionistiche più significative della Sardegna, praticata da centinaia di persone ogni anno con l’accompagnamento di guide qualificate e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza”, si legge nella nota.

Le ragioni del Comitato sono quelle di salvaguardare le escursioni che non sono attività di arrampicata sportiva, ma un percorso escursionistico con un breve tratto attrezzato, da affrontare con l’equipaggiamento adeguato (imbrago, casco, longe) e consapevolezza. Nella nota si legge che ”l’accompagnamento è svolto, nella quasi totalità dei casi, da Guide Escursionistiche regolarmente abilitate. La stragrande maggioranza degli incidenti sulle montagne sarde riguarda persone non accompagnate, spesso impreparate o sprovviste di attrezzatura”.

Le guide si rifanno a una recente sentenza (in attesa di pubblicazione), dove sono autorizzate ad accompagnare su percorsi che includono brevi tratti attrezzati, nel rispetto dei limiti normativi e delle competenze. ”Le condizioni geologiche dell’isola – tra cui la presenza di frane – non si discostano da quelle di numerose aree montane della Sardegna, come il Supramonte, dove l’escursionismo è praticato senza divieti generalizzati”, si legge ancora nella nota.

Il Comitato dichiara che il Soccorso Alpino e l’elisoccorso AREUS sono un servizio pubblico regionale garantito gratuitamente a tutti i cittadini, indipendentemente dal tipo di incidente o dall’attività svolta. ”Il Comitato “Tavolara Libera” non nasce per difendere un interesse di categoria, ma per difendere un principio più ampio: la possibilità di vivere la montagna in modo consapevole, accessibile e sicuro. Per questo chiediamo al Comune di Olbia e agli enti competenti di: aumentare la cartellonistica informativa in prossimità degli approdi e del sentiero, segnalando chiaramente l’obbligo di attrezzatura adeguata; collaborare alla messa in sicurezza del percorso, con interventi di manutenzione, aggiunta di gradini e miglioramento delle protezioni nei tratti attrezzati; istituire un tavolo tecnico di confronto con le Guide Escursionistiche, le associazioni di settore e le realtà ambientali, per una regolamentazione chiara ed efficace che garantisca la sicurezza senza rinunciare all’accessibilità”, sono le richieste di Tavolara Libera.

Il Comitato ribadisce che Tavolara è un bene collettivo. ”La sicurezza si costruisce con la formazione, la manutenzione e l’informazione, non con i divieti. Il Comitato “Tavolara Libera” si impegna a promuovere una fruizione responsabile dell’isola, difendendo il diritto di tutti a vivere la montagna”, concludono.

Condividi l'articolo