Focolai nei locali della Costa Smeralda, chiesto il rinvio a giudizio

Chiesto il rinvio a giudizio sul caso dei focolai dell’estate 2020 nei locali della Costa Smeralda.

Dopo le indagini sui focolai di coronavirus che nell’estate del 2020 colpirono alcuni dei locali più famosi della Costa Smeralda arriva la richiesta di rinvio a giudizio per i manager e gli amministratori delle strutture.

Il procuratore di Tempio Gregorio Capasso ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per l’amministratore delegato del Billionaire con l’accusa di epidemia colposa e lesioni per non aver puntualmente adottato tutte le misure anti contagio prescritte. Nei guai anche gli altri due amministratori dei locali che erano finiti nella bufera, il Phi Beach e il Country Club Porto Rotondo, ma nel loro caso il reato contestato è solo quello delle lesioni.

Un anno e mezzo fa, ad agosto 2020, i locali della Costa Smeralda vennero aperti a migliaia di turisti. I contagi, nei giorni a seguire, iniziarono a crescere tra i dipendenti e avventori, scatenando le polemiche. Tra i contagiati anche il patron dello stesso Billionaire, Flavio Briatore, che venne ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano.

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