Guerra delle insegne, gli imprenditori di Olbia in Consiglio comunale: “Rincari del 500%”

La guerra delle insegne a Olbia.

Sono decine gli imprenditori di Olbia hanno partecipato alla seduta del Consiglio comunale di questa mattina, chiesta dalla minoranza, per coinvolgere la categoria sul tema dell’aumento delle tariffe delle insegne.

Molti imprenditori e associazioni hanno ricordato che gli aumenti, da parte del Comune, arrivano in un momento già difficile per i commercianti, dovuto alla pandemia e al caro energia. “Da parte nostra c’è stata una reazione di perplessità – è intervenuto Giuseppe Contu di Confindustria Nord Sardegna -. Abbiamo eseguito delle analisi su cosa ha determinato questi aumenti. Da una prima verifica ci siamo accorti che non ci sono problemi sulla perimetrazione delle superfici. Sono venute fuori invece cifre impressionanti a causa dalla combinazione della riclassificazione delle aree e degli indici applicati. Da 3mila a 12mila con aumenti che arrivano anche al 500%”.

Tanti gli interventi in aula consiliare, dove imprenditori e associazioni di categoria hanno chiesto al sindaco Settimo Nizzi un passo indietro. “Credo che si possa rimediare a questa situazione – ha detto il commercialista ed imprenditore Gavino Murrighile – . Mi rivolgo al sindaco a cui attribuisco oggettive capacità perché se viene votato c’è sicuramente un motivo. Chiedo a lei perché penso che lei abbia la conoscenza per capire quello di cui stiamo parlando. Non stiamo parlando di pezzi di ferro che vengono buttati giù, ma di qualcosa di più importante: la libertà di impresa. Quando si butta giù un’insegna si butta giù una speranza. Ecco perché mi rivolgo a tutti. In questo momento c’era bisogno di tutto fuorché di questa decisione. Non si può addossare tutto su una categoria che in questo momento è già messa in ginocchio a causa della pandemia”.

“Abbiamo voluto questo consiglio comunale – ha dichiarato la consigliera del M5S, Maria Teresa Piccinnu – . Avevo sollevato questa questione già a gennaio. È passato tutto in sordina, perché molti imprenditori non si sono accorti di questo rincaro delle tariffe e sinceramente riteniamo che questi aumenti siano sbagliati soprattutto in questo momento. È un periodo di incertezza economica, molte imprese sono state ammazzate e siamo in un contesto di difficoltà con tantissimi dubbi sul futuro”.

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