Il guasto della Moby riaccende la polemica in Regione e si pensa ad un nuovo bando

L’avaria della Moby riaccende la polemica.

Sono impressionanti le immagini della Moby Bastia, bloccata sabato in avaria all’altezza delle Bocche di Bonifacio. Il traghetto passeggeri era partito da Santa Teresa di Gallura verso la Corsica. Un guasto, dovuto a pezzi di cima rimasti nelle eliche, che ha costretto la nave a restare ferma in mezzo al mare agitato, a causa del maltempo. Una vicenda, che ha fatto molto discutere, sbarcando in Consiglio regionale.

La minoranza, rappresentata dal gruppo consiliare regionale del Partito Democratico, ha presentato in aula un’interrogazione per fare luce sulla situazione dei collegamenti marittimi Sardegna-Corsica. L’episodio, non sarebbe il primo, ha fatto discutere sulla questione della sicurezza marittima e della continuità territoriale. Nel febbraio del 2019, infatti, la motonave Giraglia, poi sostituita dalla Bastia, è stata coinvolta in un analogo fatto. Il traghetto effettuava il servizio di collegamento tra Santa Teresa Gallura e Bonifacio, era rimasto bloccato sulle sponde opposte delle Bocche di Bonifacio e il servizio interrotto per diversi giorni. Al suo posto è subentrato Bastia, che poi ha avuto una serie di guasti.

I consiglieri di minoranza, sull’episodio di sabato scorso, hanno riaperto il dibattito, presentando anche come i precedenti incidenti, fossero causati all’inadeguatezza dei mezzi. “La situazione non pare affatto migliorata e le notizie odierne riferiscono dell’ennesima avaria al traghetto Bastia che non ha consentito di raggiungere la destinazione ed ha riportato i numerosi passeggeri al porto di partenza – dichiara Giuseppe Meloni con i consiglieri -. Occorre pertanto un urgente intervento da parte della Giunta regionale al fine di assicurare continuità e regolarità nei collegamenti tra Santa Teresa e Bonifacio con navi adeguate anche alle note condizioni meteo marine delle Bocche di Bonifacio e consentire alle imprese e ai  lavoratori che operano tra le due Isole la programmazione delle loro attività”. 

Una situazione che pregiudica la sicurezza, ma anche l’economia locale, secondo la minoranza. “Gli operatori commerciali, autotrasportatori e imprese che con le proprie maestranze operano su entrambe le isole – proseguono – che oltre alle ingenti perdite economiche a causa dell’applicazione di penali e delle mancate di occasioni di business, perdono  soprattutto di credibilità e molti clienti corsi, come lamentano da tempo le organizzazioni di categoria, pensano di risolvere i contratti ed approvvigionare altrove le loro merci”.

La continuità territoriale includeva anche il trasporto marittimo per la Corsica. La Regione, quando approvò la legge nel 2018, spese 2 milioni e 557.500 euro. “Con la successiva Legge regionale del 12 giugno 2018 – spiegano i consiglieri -, in seguito alla rideterminazione di 341mila euro della spesa effettiva necessaria per l’anno 2018, al fine della prosecuzione dei servizi di continuità territoriale, è stata autorizzata la spesa di euro 511 mila 500 euro per il 2021”. Fu la Moby ad aggiudicarsi, in seguito della procedura pubblica avviata dall’assessorato competente per l’affidamento in concessione del servizio in continuità territoriale tra la Sardegna e la Corsica. Il servizio è stato dunque autorizzato dal 1 gennaio 2019, fino al 31 marzo 2022.

“Prima che si muovesse la minoranza io ieri notte ho già recapitato una lettera al presidente della Regione Cristian Solinas – afferma il consigliere della maggioranza di Lega Dario Giagoni , sollecitandolo per avviare un nuovo bando per ridefinire la tratta, poiché scadrà tra poco. Abbiamo tutto il tempo per inserire i requisiti per garantire quel servizio in sicurezza e fare approvare la delibera di Giunta dell’assessore dei Trasporti Giorgio Todde”.

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