Morti sul lavoro, 2 solo in Gallura in una settimana: “Fermiamo questa strage”

Troppe morti sul lavoro in Sardegna e in Gallura.

Sono tre i morti sul lavoro in Sardegna e in Gallura nell’ultima settimana. Tragedie inspiegabili che si legano alle infinite morti bianche in tutto il Paese, dove solo tra gennaio e marzo 2022 sono avvenuti 189 incidenti mortali.

L’ultima vittima di questa mattanza senza fine si chiamava Giuseppe Mellino, di Ozieri, aveva soltanto 38 anni. Il giovane è deceduto mercoledì scorso all’interno di un cantiere edile di Cala di Lepre, a Palau, durante la pausa lavoro. Tutti i tentativi di rianimarlo si sono rivelati inutili, l’uomo era morto poco dopo. Tra le ipotesi, lo schiacciamento del torace con la benna di un muletto. E’ su questo che i carabinieri si stanno concentrando, partendo dalle ricostruzioni dei testimoni e un’ematoma comparso sul torace della vittima. Il datore del lavoro è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo.

Aveva 52 anni Stefano Belotti, originario di Bergamo, l’uomo morto il 27 maggio scorso a Olbia, a seguito di un malore mentre guidava il furgone della ditta dove lavorava. Sul posto, in via Gabriele d’Annunzio, era intervenuto il personale sanitario del 118 ma, nonostante i tentativi di rianimazione, il conducente era ormai privo di vita.

Si chiamava Pasquale Piras l’operaio di 60 anni, morto il 31 maggio nell’incidente sul lavoro avvenuto lungo la banchina del porto canale di Cagliari. La dinamica dei fatti è ancora in costruzione, ma da quanto si apprende l’uomo, dipendente di una ditta ad Assemini, stava costruendo un pontile e si trovava alla guida di un camion. Purtroppo il mezzo è finito in mare e l’uomo è morto annegato.

I numeri in Sardegna e in Gallura.

Sono in Sardegna (compreso il territorio della Gallura) di morti bianche se ne contano già 7 in soli 3 mesi. Un numero in drammatico aumento, dato che lo scorso anno i deceduti sul posto di lavoro erano 15 in tutta l’Isola. “Non è più tollerabile assistere a questa drammatica conta sulla pelle dei lavoratori – afferma il segretario generale della Cisl Gallura, Mirko Idili -. Rifiutiamo l’idea che si debba scegliere tra la tutela della salute dei lavoratori ed il posto di lavoro. In Gallura si affermi una volta per tutte la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo si faccia costruendo un modello che favorisca il continuo dialogo tra sindacati ed associazioni di categoria, facilitando percorsi mirati di formazione sui temi della sicurezza. Si potenzino, inoltre, gli organici degli uffici preposti al controllo del territorio al fine di contrastare pericolosi comportamenti a danno degli operai impiegati nei tanti cantieri edili”.

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